'L'agricoltura italiana paga, ancora una volta, gli allarmismi e le deduzioni precipitose sulla salubrità dei prodotti agroalimentari del nostro Paese. Sono bastate poco più di due settimane di 'allarme mozzarella di bufala inquinata' per mettere in ginocchio un comparto, con danni quantificabili in 100 milioni di euro', è quanto afferma la Cia (Confederazione italiana agricoltori), dopo i risultati emersi dai controlli sui caseifici campani che hanno dimostrato, nella stragrande maggioranza dei casi, la bontà e la sanità della mozzarella.
'Ora', prosegue la Cia, 'auspichiamo giusti e rapidi indennizzi ai soggetti danneggiati e l'applicazione delle misure previste nei casi di provate crisi di mercato, quali la sospensione degli oneri previdenziali e la proroga dei mutui e delle cambiali agrarie, oltre che una penetrante campagna di promozione e valorizzazione della mozzarella di bufala campana verso i consumatori. Al fine di evitare per il futuro facili e dannose 'semplificazioni', conclude la Cia, 'chiediamo che i controlli, effettuati in una situazione di emergenza, siano duraturi e diventino una regola a tutela delle aziende agricole e dei consumatori'.
Anche la Coldiretti ha commentato amaramente lo strascico negativo che la vicenda campana ha apportato sull'immagine del Made in Italy e così afferma: 'Ora occorre togliere i rifiuti dalle strade e avviare concretamente un piano strutturale di bonifica del territorio mantenendo gli impegni assunti a livello istituzionale per il risarcimento dei danni subiti dagli allevatori incolpevoli', l'associazione  sottolinea che i danni di immagine provocati dall'emergenza rifiuti e dai recenti allarmi alimentari rischiano di provocare nel 2008 un effetto valanga sul Made in Italy con la perdita di mezzo punto percentuale di Prodotto Interno Lordo (PIL). 'Il Made in Italy agroalimentare', afferma la Coldiretti, 'è un patrimonio nazionale costruito nel tempo da generazioni di imprese agricole che svolge nel mondo un ruolo da traino per l'intero sistema economico e va difeso senza esitazione da situazioni che ne compromettono l'immagine in Italia e nel mondo. Si deve uscire dall'emergenza', precisa la Coldiretti, ' con un piano strutturale che provveda a rimuovere al più presto la spazzatura dalle strade delle città, ma anche a valorizzare le campagne intervenendo in modo strutturale con un piano di bonifica e riqualificazione del territorio e del paesaggio messo a rischio dalla cattiva gestione ambientale'.