Gli allevatori di suini sono ormai alle corde, schiacciati da onerosi costi di produzione (in particolare i mangimi) e da prezzi ormai in forte discesa. A rischio le stesse produzioni Dop di prosciutto che rappresentano un fiore all'occhiello per il 'made in Italy' agroalimentare. A lanciare l'allarme è la Cia (Confederazione italiana agricoltori) che denuncia una situazione di estrema gravità per la nostra suinicoltura di qualità che continua a perdere colpi con le immaginabili conseguenze.
'Solo nel 2007', ricorda la Cia, 'il prezzo medio dei suini è diminuito dell'8% rispetto al 2006, mentre il costo dei cereali e dei semi oleosi indispensabili per l'allevamento ha fatto registrare, rispettivamente, incrementi del 50 e del 20%. Non solo. Gli stessi consumi di carne suina fresca sono scesi, sempre nello scorso anno, del 4,6% e quelli di salumi dell'1,1%'.
Una situazione che rischia di aggravarsi ulteriormente. 'Da qui', sottolinea la Cia, 'la protesta dei suinicoltori che ieri si sono riuniti a Reggio Emilia per denunciare il profondo stato di disagio e di malessere di una categoria che in questi anni ha investito molto in qualità e sicurezza e decidere una forte azione di protesta. Il prossimo appuntamento sarà per il prossimo 28 aprile, sempre a  Reggio Emilia, dove si valuteranno le ulteriori iniziative da sviluppare. La protesta', sostiene la Cia, 'ha lo scopo di denunciare l'impossibilità a proseguire la produzione di suini pesanti, stante un prezzo di mercato che non li differenzia dal prodotto leggero da macelleria'.
Dunque, una protesta tesa a salvare il sistema delle produzioni suinicole italiane di qualità che, altrimenti rischiano, di uscire dal mercato e di non avere più materie prime per le Dop dei prosciutti.