Nelle motivazioni espresse oggi dalla Corte si sostiene infatti che non compete d'ufficio ad uno Stato membro sanzionare, nel suo territorio, le violazioni delle Dop provenienti da un altro Stato; gli Stati produttori di Dop devono controllare che all'estero non si 'usurpi la Dop fuori dalle zone di produzione'. Il che equivale a dire che saranno i produttori a pagare non solo i controlli interni per il rispetto del disciplinare, ma anche quelli fatti nei Paesi esteri.'E' un attacco al cuore dei prodotti di qualità', dice Confagricoltura, 'che ne mette in discussione principi basilari. Speriamo che questa sentenza', conclude Confagricoltura, 'non infici il lavoro del Parlamento Europeo, che recentemente ha iniziato l'iter di approvazione del nuovo regolamento sull'etichettatura, dove la tutela del consumatore sul diretto all'informazione viene rafforzata rispetto alle vecchie disposizioni'.
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Fonte: Confagricoltura