Il via libera alla vendita di latte e carne provenienti da animali clonati negli Stati Uniti da parte della Food and Drug Administration (FDA) potrebbe aprire la strada al loro commercio anche in Europa dove l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha avviato una consultazione pubblica che porterà entro febbraio a formulare il parere scientifico sulla sicurezza di questi alimenti.
E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento alla notizia pubblicata in prima pagina sul Wall Street Journal dal titolo 'Il bestiame clonato è pronto a ricevere il via libera dell'Fda'. 'L’autorizzazione della Food and Drug Administration' - riferisce la Coldiretti - 'prevede la libera circolazione di alimenti frutto delle clonazioni come carne, latte e formaggi che non dovranno essere distinti dagli altri con etichette particolari. Il parere dell'Efsa riguarderà, sottolinea la Coldiretti, la sicurezza nel consumo di carne e latte provenienti da mucche, maiali, capre e pecore clonate senza affrontare aspetti etici di competenza del Gruppo europeo sull'etica. Secondo un'indagine descrittiva on line condotta sul sito www.coldiretti.it si evidenzia che una netta maggioranza del 55% ritiene necessario che l'Italia e l'Europa proibiscano sempre la possibilità di vendita di alimenti da animali clonati. Inoltre, evidenzia la Coldiretti, per ben il 36% dei rispondenti è necessario che l'Italia e l'Europa consentano la vendita di questi alimenti con una etichettatura obbligatoria che ne permetta la  distinzione. Solamente l'8% ritiene che la scienza ha dimostrato che questi alimenti sono perfettamente equivalenti agli altri ed è quindi necessario consentirne la vendita senza alcun tipo di indicazione, mentre l'1% non è in grado di dare una risposta. La forte opposizione dei cittadini, dimostrata da sondaggi analoghi negli Usa, ha convinto la Dean Food, principale industria casearia americana, a non utilizzare il latte prodotto da mucche clonate sebbene il verdetto della Fda stabilisca che non ci sono differenze tra animali clonati rispetto a quelli 'tradizionali'. Una decisione che è stata presa anche da aziende più piccole, nel timore di andare incontro a un calo delle vendite. 'Una evidente dimostrazione che occorre intervenire al più presto con una adeguata regolamentazione per escludere che' - sostiene la Coldiretti - 'latte, formaggi e carne arrivino inconsapevolmente nel piatto dei cittadini. Si tratta di un rischio inaccettabile che oltre ad un problema di scelta consapevole da parte dei consumatori pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare prima che sia troppo tardi'.