Crollano del 5,1% i consumi familiari di carne di maiale e dell'1,6% quelli di salumi per effetto dei prezzi che dalla stalla moltiplicano per 5 se si acquista la braciola, per 10 se si compra il salame e per oltre venti volte se è il prosciutto a finire nella busta della spesa. E' questo l'allarme lanciato dalla Coldiretti, sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen, con la giornata di mobilitazione per sostenere la produzione e il consumo di carne, salami e prosciutti italiani al giusto prezzo con manifestazione in piazza San Carlo nel centro di Milano in Lombardia dove si allevano circa la metà dei maiali italiani. Una iniziativa per offrire consigli per non far cadere i cittadini nelle trappole del mercato e per presentare il piano in 7 mosse per il rilancio strategico del settore che sta attraversando nelle campagne la peggiore crisi dell'ultimo ventennio con prezzi riconosciuti agli allevatori che non coprono da tempo i costi di produzione e che rischiano di spingere le imprese verso la chiusura. Il prezzo dei maiali cresciuti in Italia è calato del 10% e oggi vengano pagati agli allevatori poco più di un euro al chilo, un valore che non riesce nemmeno a coprire i costi di produzione ed è ormai pari ad un terzo di quello di 5anni fa, mentre per i consumatori non ha fatto seguito una analoga riduzione dei listini di vendita.