L’impegno per la difesa dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei polli e delle carni derivate respingendo al mittente il parere della Commissione europea è giustificato da motivi sanitari, di sicurezza alimentare e di trasparenza delle informazioni per il pollo e per tutti i prodotti alimentari. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare positivamente le dichiarazioni del sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta che ha assunto l'impegno a sostenere l'etichettatura obbligatoria dell'origine delle carni avicole italiane, rivendicando nei confronti dell'Ue la validità del sistema italiano di rintracciabilità del prodotto. Le Autorità italiane hanno 2 mesi per rispondere al parere inviato e nel caso in cui non vengano adottate misure per porre rimedio alla situazione, la Commissione adirà la Corte di Giustizia. Secondo Coldiretti occorre difendere l’etichetta del pollo, ma anche estenderla a tutti gli altri prodotti alimentari come la carne di maiale e di coniglio, l’olio di oliva dando concreta applicazione alla legge 204 del 2004 per l’etichettatura obbligatoria di tutti gli alimenti.