Il quadro generale non dà segnali di ripresa e sale la preoccupazione dei nostri allevatori. Confagricoltura sottolinea il persistere della crisi della suinicoltura italiana. Una situazione preoccupante, evidenzia Confagricoltura, seppure la carne suina rimanga la carne più “amata” dagli italiani, con un consumo pro-capite di oltre 30 kg. L'incidenza sul consumo delle carni fresche è del 21,5%: i consumi italiani di carne suina fresca si sono attestati nel 2005 sulle 700.000 tonnellate. Per un volume complessivo economico della filiera poco sotto i 2 miliardi di euro. Le preoccupazioni riguardano l’andamento anomalo del mercato, il mancato aumento delle quotazioni, che si registra per il periodo estivo per l’impennata dei consumi. “E' previsto, in ambito comunitario, per il prossimo autunno, un calo dei prezzi del 10% -  avverte Confagricoltura - e questo determinerà profonde modifiche all’attuale filiera produttiva. Su questa situazione pesa  il trend del costo dei mangimi che nel primo semestre ha segnato un aumento del 20/25%. E’ indispensabile che la filiera e le amministrazioni interessate riflettano sulle strategie per un deciso riassetto e rilancio del settore nazionale.