L'agricoltura è sempre più sotto pressione. Da un lato le esigenze di innalzare  ulteriormente le rese per soddisfare una domanda in crescita delle filiere agroalimentari, dall'altro le pressioni normative a sfondo ambientale che penalizzano le pratiche meno efficaci e più impattanti. Chi coltiva cereali questo ben lo sa, viste le navi cariche di grano estero giunte a rimpiazzare le carenze produttive nazionali. Come pure sa quanto il suo modo di operare sia al vaglio di lenti sempre più severe, sia a Bruxelles, sia nelle sedi in cui si redigono i disciplinari regionali di produzione integrata.

Urgono quindi cambi continui di paradigmi produttivi, cercando nel mercato le soluzioni che possano ottemperare a tutte le esigenze di cui sopra. In tale processo sono ovviamente inclusi i fertilizzanti, indispensabili per ottenere produzioni quali-quantitative di pregio e al contempo stigmatizzati per la loro diffusione nell'ambiente. La tecnologia ha però prodotto soluzioni idonee a soddisfare i processi di evoluzione delle tecniche agronomiche, rispettando parimenti le sempre più stringenti richieste avanzate dalle recenti politiche ambientali.

Fra queste, spicca la disponibilità di fertilizzanti granulari da utilizzare alla semina, pratica che consente di minimizzare l'esposizione ambientale e di massimizzare le rese per ettaro. Il tutto, ovviamente, a patto di possedere particolari requisiti di tipo formulativo. Questi fertilizzanti granulari devono infatti  essere di eccellente qualità, dal momento che devono resistere agilmente al processo di deposizione nel solco, come pure devono mostrarsi capaci di rilasciare i giusti elementi nutritivi in modo progressivo e uniforme.

A patto di soddisfare queste esigenze, la coltura può partire da subito con a disposizione tutti gli elementi che le servono per affrontare in modo ottimale le fasi di radicazione e successivo accestimento, propedeutiche a levate pronte e vigorose in primavera. In altre parole, buona parte della granella che verrà raccolta a giugno può essere stata ipotecata già a ottobre proprio grazie alla giusta scelta del fertilizzante granulare. 
Non si deve poi scordare come l'autunno sia spesso umido e piovoso, due aspetti che amplificano i fenomeni di dilavamento lungo il profilo del suolo. Localizzando dei granulari alla semina, invece, si può contare sulla perfetta disponibilità di nutrienti per la coltura, arginando al contempo il fenomeno di migrazione verso le acque.
 
Ma i vantaggi dei fertilizzanti granulari non si fermano qui. Le loro dosi per ettaro risultano infatti più contenute rispetto ai concimi distribuiti a spaglio. Ciò implica vantaggi anche di tipo logistico ed energetico. Minori sono infatti i volumi di prodotto da stoccare e poi movimentare, come pure risulta minore l'energia richiesta per la loro distribuzione, dal momento che questa avviene contestualmente alla semina. Ciò abbassa notevolmente anche l'impronta carbonica complessiva attribnuibile alla pratica di fertilizzazione dei cereali.
 
Il top dei vantaggi si ottengono ovviamente in caso di semina su sodo, pratica per la quale sono stati anche previsti contributi nei Piani di sviluppo rurale di diverse Regioni.
 

Cataloghi robusti

La Linea Umostart di Sipcam Italia appare ritagliata in modo sartoriale per tali applicazioni. A partire da Umostart Cereal,  Concime organo minerale NP 11.48 con azoto, fosforo e microelementi in rapporto bilanciato fra loro. Consente una veloce proliferazione dell’apparato radicale mettendo in grado le piante di intercettare e assorbire meglio le successive concimazioni azotate di copertura. Quando sia utile apportare anche zolfo, si può contare invece su Umostart Cereali S, concime NP (SO3) 10.43 (5) + 1 Zn, la cui formula arricchita di zolfo eccelle quanto a durezza dei granuli, assicurando un rilascio prolungato dei nutrienti. Ciò lo rende prodotto ideale per le colture a ciclo lungo, mentre il suo particolare packaging lo rende particolarmente interessante per le grandi aziende e per il contoterzismo.

Umostart Extra P è invece un perfosfato triplo bilanciato con microelementi, studiato appositamente per rispondere ai vincoli ambientali imposti dalle normative specifiche che limitano l’applicazione di concimi contenenti azoto sui cereali autunno-vernini. Quando si voglia invece contare anche sulla presenza di acidi umici e fulvici, la soluzione porta il nome di Umostart OM Power, la cui formulazione, frutto della tecnologia brevettata, unisce matrici organiche azotate a rilascio modulato a un'elevata presenza di fosforo e zinco intimamente legati e protetti dalla materia organica, per la massima efficacia anche a bassi dosaggi.

Appositamente studiato per il biologico, Umostart Bios è un concime organo minerale NP 7.5 con microelementi che conta anch'esso una tecnologia formulativa brevettata da Sipcam. Consente un vigoroso effetto starter, assicurato dalla componente organica azotata a rilascio differenziato, accelerando le prime fasi colturali, premessa di produzioni abbondanti ma sostenibili.
 

Non solo cereali a paglia

Completano la gamma Umostart G Maxi e Umostart Super Zn. Il primo promuove lo sviluppo delle leguminose grazie alla duplice attività del consorzio di rizobi azotofissatori e del substrato nutrizionale che accelera lo sviluppo radicale nelle prime fasi culturali. Umostart Super Zn risulta invece ideale per spingere le prime fasi delle colture primaverili soprattutto in caso di anticipazione delle semine, magari su terreni freddi e calcarei o a fronte di un decorso stagionale sfavorevole.