I pomodori e i peperoni sono piante molto esigenti dal punto di vista nutrizionale e, in virtù dell'elevata qualità richiesta dall'industria, bisogna garantire loro una concimazione equilibrata e  senza eccessi, ecco alcuni consigli di Ilsa.

L'uso integrato di concimi proteici a base di Agrogel e Gelamin (gelatine idrolizzate ad uso agricolo, solida e fluida, prodotte da Ilsa) consente la cessione graduale dell'azoto e degli altri elementi minerali in essi contenuti, in funzione dell'attività naturale di degradazione della sostanza organica da parte dei microrganismi del suolo, e quindi in base agli specifici momenti di richiesta da parte delle piante.

 

Diversi sono i prodotti solidi impiegabili (anche in agricoltura biologica) a base di Agrogel, in particolare Fertil, Fertorganico, Progress Micro e Gradual 25 Fe.
Possono essere somministrati anche in un unico intervento, in occasione della semina o del trapianto, garantendo la nutrizione equilibrata delle piante fino alla maturazione commerciale, grazie al rilascio graduale dell'azoto e degli altri elementi presenti in base alla composizione. Risultati di prove sperimentali dimostrano che, rispetto ai concimi minerali e a parità di Kg di azoto forniti al terreno, la concimazione con Fertil in un unico intervento incrementa del 25% la produzione commerciale ed i parametri qualitativi delle bacche di pomodoro.

L'impiego successivo di prodotti liquidi a base di Gelamin (in occasione degli ordinari trattamenti antiparassitari e quindi senza interventi specifici, grazie all'assoluta miscibilità con qualsiasi soluzione), quali Etixamin, Ilsadrip forte, Ilsamin Boro, Ilsamin Calcio o CAMG, Ilsamin KMG, consente sia di integrare l'apporto di N, P e K, sia di fornire alle piante importanti microelementi, come B, Mg e Ca.

 

Gli stessi prodotti liquidi sono ideali quando pomodoro e peperone sono coltivati in serra, dove è largamente diffusa la fertirrigazione, spesso alternata alla concimazione fogliare.

L'impiego di questi prodotti consente alle piante di esprimere al meglio tutto il loro potenziale produttivo, grazie alla composizione della matrice proteica Gelamin, ottenuta da un innovativo processo di idrolisi enzimatica. Questo processo specifico consente agli amminoacidi di mantenere la loro forma naturale (levogira) ed esplicare le loro funzioni per la costruzione di nuove proteine, fitormoni e vitamine, fornendo anche un importante contributo biostimolante, dimostrato dalle sperimentazioni eseguite in campo negli ultimi anni. La bassa conducibilità elettrica di Gelamin non comporta problemi di salinità, problema invece molto comune per pomodoro e peperone, particolarmente sensibili a questo tipo di stress.

L'impiego, infine, di Ilsac-On, biostimolante e induttore di resistenza di origine vegetale, a dosi limitate e sempre in occasione dei comuni trattamenti antiparassitari, consente di raggiungere una qualità eccellente ed una resa sicuramente più elevata.

 

Approfondimento sulla nutrizione di pomodoro e peperone

Con oltre 100mila ha coltivati (di cui l'80% da industria), l''oro rosso' risulta il principe degli ortaggi in Italia, che ne produce oltre 60 milioni di quintali. Più ristretto è il mercato del peperone, coltivato in Italia su 10mila ettari, con produzioni di circa 2 milioni di quintali, concentrate prevalentemente al Sud.

L'azoto è l'elemento fondamentale, ma se viene assorbito in eccesso, rende la pianta più suscettibile agli attacchi fungini, ostacola la maturazione e causa altri problemi, come ad esempio il marciume apicale. Anche il fosforo è fondamentale durante tutto il ciclo colturale (non solo per le fasi iniziali) in quanto fornisce l'energia alla pianta per la fotosintesi ed ha un ruolo importante nel favorire la precocità di maturazione. Il potassio viene richiesto da pomodoro e peperone soprattutto verso la fine del ciclo colturale, in quanto, insieme allo zolfo, contribuisce alla ottimale maturazione dei frutti, evitando eccessi di acidità e quindi migliorandone la qualità (gusto e colore) e la resistenza alle malattie.

Pomodoro e peperone sono particolarmente sensibili alle carenze di microelementi, e quelli da tenere sottocontrollo sono soprattutto B, Mg e Ca, quest'ultimo a volte difficilmente assorbito a causa dell'eccesso di azoto in pre-fioritura, originato da una nutrizione minerale non equilibrata. Per evitare, quindi, il fenomeno del 'marciume apicale', è necessario fornire azoto nelle giuste dosi durante tutto il ciclo colturale e somministrare calcio in questa specifica fase.