Prodotti efficaci, senz'altro. Oltre però alla soluzione più idonea per lo specifico problema fitosanitario occorre anche sapere come e quando applicarla, quella soluzione, altrimenti il rischio che si corre è di vanificare parte dei benefici attesi


In ossequio a tali nuovi indirizzi, le pratiche di monitoraggio in campo sono divenute sempre più importanti nei moderni protocolli di lotta guidata a protezione delle colture. Ciò grazie anche alla disponibilità di nuovi formulati e di sostanze attive innovative, altamente specializzate verso particolari parassiti, necessitando per contro di un attento posizionamento in campo dei trattamenti stessi.

 

A supportare le decisioni di tecnici e agricoltori sono quindi giunti anche nuovi strumenti digitali, funzionali alle innovazioni tecnologiche proposte da Agricoltura 4.0. Fra le proposte disponibili in tal senso si evidenzia Arc™ farm intelligence, la App messa a punto da FMC per il monitoraggio della piralide del mais (Ostrinia nubilalis) e, da quest'anno, della nottua gialla del pomodoro (Helicoverpa armigera). Più nello specifico, controllare la piralide del mais appare fondamentale per salvaguardare sia le rese, sia la qualità del raccolto stesso, preservandolo la granella dalla proliferazione di micotossine

 

Scarica la brochure di Arc™ farm intelligence


Una App al servizio di tecnici e agricoltori

La App è stata sviluppata al fine di mettere a disposizione di tecnici e agricoltori precisi aggiornamenti sulla pressione dei fitofagi, inviando poi puntuali notifiche personalizzate con le allerte per i trattamenti. In sostanza, tale App permette di essere sempre presenti in campo tramite un occhio virtuale che monitora le curve di volo dei parassiti tramite trappole cosiddette “a luce nera”, capaci di attrarre gli adulti di piralide, o a feromoni specifici per la nottua gialla del pomodoro.

 

Il principale vantaggio offerto da Arc™ farm intelligence è perciò quello di individuare il momento giusto per effettuare il trattamento, beneficiando in tal modo di una molteplicità di vantaggi produttivi, economici e ambientali.


La creazione di un tale sistema avanzato di monitoraggio è peraltro in linea con il valore principale che guida l'anima delle soluzioni targate FMC, ovvero la sostenibilità delle pratiche agricole in generale e di quelle fitosanitarie in particolare. A conferma, Arc™ farm intelligence si dimostra soluzione ideale, soddisfacendo al contempo anche le più stringenti richieste delle filiere agroalimentari in termini di quantità, qualità e sanità delle produzioni. 


È possibile scaricare gratuitamente la App Arc™ farm intelligence sia per iPhone, sia per Android. Dopodiché è sufficiente registrarsi, attivando le notifiche.

 

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La App di FMC è semplice da utilizzare e permette di scegliere con maggiore precisione il momento corretto per il trattamento insetticida


Poche e semplici regole

Circa la corretta gestione della piralide, oltre alla fisiologica rotazione colturale vi sono alcune semplici regole agronomiche atte a minimizzare la popolazione infestante, a partire dall'adozione della trinciatura degli stocchi, pratica di tipo meccanico che risulta efficace sulle larve mature.

Queste svernano infatti nei tutoli e alla base dei culmi rimasti dopo la trebbiatura. Una volta trinciati questi, i parassiti vengono esposti maggiormente ai rigori invernali riducendosi di numero. Inoltre, possono risultare indigeste all'insetto anche le corrette epoche di semina, come pure la precocità degli ibridi scelti.

 

Anche i corretti diserbi giocano un ruolo importante in termini complessivi, non tanto sul controllo della piralide in sé, quanto perché al momento del trattamento insetticida la precedente eliminazione della flora infestante scongiura la presenza di impollinatori nei campi di mais dovuta all'eventuale fioritura di alcune essenze spontanee.

 

In estate però, nonostante le buone pratiche su esposte, la popolazione di piralide presente può essere ancora in grado di attaccare la coltura, specialmente se sono state precedentemente rilevate le caratteristiche obliterazioni fogliari primaverili, causate queste dalla prima generazione del parassita.

 

Le generazioni successive, invece, arrecheranno i danni più gravi poiché attaccano direttamente le cariossidi. Oltre al danno fisico diretto, tali attacchi creano peraltro le condizioni ottimali per la proliferazione dei funghi saprofiti che a loro volta generano micotossine come fumonisina e Don (deossinivalenolo). A tal proposito, entro il 2021 la soglia di Legge per il Don sarà ridotta su mais a 1.250 ppm contro i 1.750 attuali, suggerendo quindi un'attenzione ancor più alta da parte degli operatori.

 

Per tali ragioni vanno effettuati i più opportuni trattamenti fitosanitari, tenendo sempre a mente il puntuale rispetto dei seguenti accorgimenti:

  • monitoraggio puntuale del volo della piralide e delle femmine di diabrotica;
  • rispetto delle dosi riportate in etichetta, al pari delle indicazioni di impiego;
  • non trattare mai con il mais in fioritura;
  • minimizzare la deriva adottando i macchinari più opportuni, controllandone periodicamente ugelli e pressione;
  • evitare le giornate ventose, accertandosi che non vi siano infestanti fiorite nei campi trattati;
  • indossare sempre i dispositivi di protezione individuale.