La Commissione europea ha fissato nuovi criteri per identificare i cosiddetti "perturbatori endocrini" in agrofarmaci e biocidi, ovvero quelle sostanze, naturali e chimiche, che possono alterare il funzionamento del sistema ormonale e dunque provocare seri danni alla salute di uomini e animali.

Prevenzione e cooperazione internazionale
La principale novità consiste in “una più accurata identificazione delle sostanze chimiche che sono perturbatori endocrini nei pesticidi e nei biocidi”. Previste anche “una serie di iniziative per minimizzare l'esposizione ai perturbatori” e “ricerca e cooperazione internazionale sulla metodologia per i test”.
I criteri specificati oggi specificano anche come effettuare l'identificazione, ovvero usando tutte le rilevanti prove scientifiche, un approccio soppesato basato sulle prove e attuando una robusta valutazione sistematica.

Cosa sono gli interferenti endocrini
Si tratta di sostanze pericolose in grado di alterare il sistema ormonale, con effetti negativi su diverse funzioni vitali quali lo sviluppo, la crescita, la riproduzione e il comportamento sia nell'uomo che nelle specie animali. Secondo la definizione dell'Oms del 2002, “è un perturbatore se ha un effetto nocivo sulla salute di animali e uomini, ha una modalità di azione endocrina e se c'è un collegamento causale tra l'effetto nocivo e la modalità di azione”. 

Dove sono presenti alcuni interferenti
Si tratta di sostanze chimiche o biologiche utilizzate come disinfettante per l'igiene umana, animale, alimentare e ambientale, per prevenire il deterioramento di vari materiali, come insetticidi, per la disinfezione dell'aria, dell'acqua, la conservazione di liquidi o fluidi vari e come sostanza contro le incrostazioni o la formazione di alghe

Tempi accelerati
Per garantire un'azione rapida, la Commissione ha chiesto all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e all'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) di iniziare a verificare se singole sostanze autorizzate, per le quali esistono indizi della loro natura di interferenti endocrini, possano essere identificate come tali secondo i criteri previsti. Ciò contribuirà anche a garantire che le due agenzie di regolazione siano pronte per l'applicazione dei nuovi criteri.

L’attuale legislazione Ue
La normativa europea prende già in considerazione gli interferenti endocrini e la loro prevenzione in una serie di direttive e regolamenti, come la direttiva 98/24/EC sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro, il regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (Reach), il regolamento 528/2012 relativo alla messa a disposizione sul mercato e all’uso dei biocidi e il regolamento 1107/2009 relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari. Molte sostanze chimiche impiegate nei prodotti fitosanitari o nei biocidi sono già state vietate a causa dei loro effetti avversi.

Il pressing del Tribunale Ue
In base alla sentenza emessa dal Tribunale Ue del 16 dicembre 2015, la determinazione di criteri scientifici può essere effettuata solo in maniera obiettiva sulla base di dati scientifici relativi al sistema endocrino, indipendentemente da ogni altra considerazione, in particolare di natura economica. Ecco che la Commissione europea era stata condannata per non aver elaborato entro il 13 dicembre 2013 atti delegati sui criteri scientifici delle proprietà di interferenza con il sistema endocrino di determinati prodotti biocidi.

Andriukaitis: “Unione europea all'avanguardia nel mondo”
Il commissario responsabile per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, ritiene "i criteri scientifici della Commissione tra i più rigorosi al mondo per la salvaguardia del livello elevato di protezione della salute umana e dell'ambiente grazie al sistema dell'autorizzazione preventiva, requisiti dettagliati in materia di dati e approccio basato sul pericolo nel processo decisionale".