Calano del 3% i terreni seminati con organismi geneticamente modificati in Europa nel 2010: secondo un recente rapporto il mais biotech è passato da 94.750 ettari nel 2009 a 91.193 ettari nel 2010.

"Una conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che gli agricoltori europei stanno abbandonando, anche nei Paesi dove è ammessa, poichè nel coltivare prodotti transgenici non c'è neanche convenienza economica" commenta la Coldiretti, nel sottolineare che "sembra irreversibile il trend negativo che aveva già portato nel 2009 ad una riduzione delle semine biotech in Europa con 94.750 ettari coltivati in calo del 12% rispetto all'anno precedente, per effetto della crescente diffidenza degli agricoltori nei confronti di una tecnologia considerata vecchia, insicura e svantaggiosa dal punto di vista economico".

"Le coltivazioni Ogm sono in calo perché, di fatto - nota la Coldiretti - non sono riuscite a trovare un mercato, vista la persistente contrarietà dei consumatori ad acquistare prodotti geneticamente modificati. Una contrarietà giustificata dai crescenti dubbi sul piano sanitario e ambientale che dà valore alla scelta lungimirante fatta dall'Italia per un'agricoltura libera da Ogm grazie all'impegno di un vasto schieramento che comprende Coldiretti, movimenti ambientalisti, consumatori e istituzioni in rappresentanza della maggioranza dei cittadini e agricoltori italiani".