L'allarme inerente il progressivo spopolamento da parte delle api di numerose zone italiane, era stato lanciato già da tempo dalla Fai (Federazione apicoltori italiani) che ha innescato una diatriba col mondo delle aziende produttrici e distributrici di fitofarmaci, in parte incriminati come concausa della moria di questi insetti. Terminata la fase delle prese di posizione tra le parti e delle discussiioni, si è giunto ad un ragionevole confronto e anche al riconoscimento dell'effettiva necessità di un Tavolo di confronto costituito da esperti per poter risolvere l'emergenza segnalata a gran voce anche dal Mipaaf.
Le associazioni agricole hanno commentato in vario modo la situazione. La Coldiretti tramite un'indagine dall'associazione stessa condotta ha indicato che oltre un terzo coltivazioni sono impollinate attraverso il lavoro di insetti, al quale le api concorrono per l'80%. Inoltre l'associazione ha dichiarato che: 'Occorre fare al più presto chiarezza sulle cause che stanno provocando una vera strage delle api, che ha ridotto dal 30 al 50% del patrimonio apistico nazionale mettendo a rischio oltre al miele l'equilibrio naturale globale con effetti sulla salute e l'alimentazione. Mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e, colza', spiega la Coldiretti, 'dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti, come pure la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l'aglio, la carota, i cavoli e la cipolla, si può riprodurre grazie alle api. Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l'azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme come l'erba medica ed il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento'
Ancora contro l'azione dei fitofarmaci, nonostante ci sia stata la dimostrazione scientifica da parte di alcune aziende leader del settore, che ha dimostrato come non sia dipeso dall'azione di queste sostanze la scomparsa degli alveari, ha parlato la Cia (Confederazione italiana agicoltori), che ha dichiarato: 'Contro la strage di api è necessario sospendere immediatamente l'uso di alcuni fitofarmaci e avviare un Tavolo di confronto permanente aperto ai rappresentanti dei ministeri della Politiche agricole, della Salute e dell'Ambiente, alle associazioni apistiche, alle organizzazioni professionali agricole, ai sementieri e alle imprese di agrofarmaci; in attesa di una verifica scientifica e nel rispetto del principio di precauzione immediata sospensione di alcuni tipi di fitofarmaci soprattutto quelli utilizzati per la concia delle sementi che contengono neonicotinoidi e potrebbero essere una delle cause della moria di api; misure finanziarie a sostegno degli apicoltori, oggi in pesante difficoltà'.
Ed il tavolo di confronto è stato attivato e accolto nei giorni scorsi come un'iniziativa positiva anche da Agrofarma-Federchimica.