Grande successo di pubblico per il convegno organizzato da Yara dal titolo 'Sanità delle uve, equilibrio del vigneto e tecniche di nutrizione, alcuni aspetti e soluzioni nel panorama agronomico nazionale', svoltosi lo scorso 8 febbraio nell'ambito della Fieragricola di Verona, nell'Arena delle novità del Pad. 10 - Agripiazza. Ad intervenire, tre importanti relatori. Il primo, il prof. Duilio Porro dell'Istituto Agrario S. Michele all'Adige - Fondazione Edmund Mach (Trento), ha trattaton de 'La gestione della nutrizione azotata funzionale all'equilibrio del vigneto: esperienze di concimazione e correlazioni con i principali aspetti qualitativi delle uve'. Secondo il prof. Porro, nella pratica attualmente sono in voga teorie minimalistiche secondo le quali la vite non necessiterebbe di fertilizzazioni. Le restituzioni suggerite vengono quindi considerate generalmente sovrastimate. In realtà soltanto piante equilibrate permettono di ottenere produzioni qualitative e quantitative ottimali. In tal senso le conoscenze relative ai reali fabbisogni della vite e alle dinamiche di assorbimento e ripartizione nei diversi organi della pianta dei nutrienti minerali nell’arco della stagione vegetativa rivestono un ruolo di primaria importanza per poter gestire in modo oculato le fertilizzazioni ottimizzandone gli interventi. Prove di concimazione pluriennale svolte presso l'Istituto Agrario di San Michele all'Adige hanno permesso di verificare che attraverso il controllo dell'equilibrio vegeto-produttivo ed il monitoraggio dello stato nutrizionale delle viti è possibile indirizzare le fertilizzazioni all'ottenimento di produzioni altamente qualificate. Prove specifiche svolte su diverse varietà confermano che somministrazioni azotate frazionate in più momenti possono risultare una strategia nutrizionale efficace.
Di seguito, il dottor Stefano Zaninotti, settore ricerca e sviluppo viticoltura prodotti YaraVita, è intervenuto sull'Aumento della resistenza e dell'elasticità della cuticola attraverso una corretta nutrizione (risultati sul contenimento di Marciume Acido e Botrite)'. La viticoltura moderna non può prescindere da uve raccolte con un livello di sanità soddisfacente; tutti i parametri quantitativi e qualitativi dipendono gran parte da questo livello. Ogni viticoltore pone la sanità delle uve al primo posto tra le sue aspettative, per garantirsi scelte che altrimenti sarebbero dettate da condizioni atmosferiche e presenza di marciume acido e/o botrite. Ad oggi, sono noti molti fattori che influenzano l’equilibrio di un vigneto, ma le condizioni “in campo” si dimostrano spesso difficili. Per questo si ricorre a varie tecniche, come uso di antibotritici, sfogliature precoci, portainnesti deboli, concimazioni ragionate per quantità e momento d’impiego e molte altre, che fanno parte dell’esperienza di ogni viticoltore e di ogni vigneto.
'Aspetti della fertirrigazione ragionata su vigneto: elementi tecnici ed organizzativi da affrontare per ottimizzare strumenti, prodotti e risultati', questo il tema dell'ultimo intervento, condotto dalla dott.ssa Silvia Casalini, agronomo Yara Italia SpaLa. La fertirrigazione nella viticoltura da vino è una tecnica ad oggi ancora poco diffusa; la stessa irrigazione è spesso erroneamente mal vista dai viticoltori, che la ritengono una pratica agricola finalizzata soprattutto ad una viticoltura quantitativa. In realtà, una gestione razionale dell'irrigazione non è a favore della 'quantità' e a discapito della ‘qualità’ delle produzioni, poichè concorre a mantenere un buon equilibrio tra la parte vegetativa e la parte produttiva della pianta, contribuendo negli anni a conservare costante il livello di qualità del mosto.
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Fonte: Yara Italia