Intervenendo al Summit sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite a New York, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha detto: 'Questa sessione delle Nazioni Unite ci ha offerto l'opportunità di estendere il confronto politico sui cambiamenti climatici tra tutti i Paesi, facendo seguito ai passi avanti compiuti con il G8 de l'Aquila e con il Mef. E proprio dal G8 e dal Mef possiamo ripartire per condividere un percorso comune di obiettivi e azioni'.
 
Queste le linee guida:
- In primo luogo un obiettivo di lungo periodo che indirizzi gli sforzi globali di mitigazione, secondo quanto convenuto nel Mef.
- I 2° C devono tuttavia essere 'tradotti' in un obiettivo globale di riduzione delle emissioni, che coerentemente con quanto la scienza ci dice, è quantificabile in riduzioni del 50% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050;
- Al raggiungimento dell'obiettivo globale di riduzione delle emissioni devono contribuire in primo luogo i Paesi industrializzati, con l'assunzione di un impegno collettivo nel medio periodo nell'ordine del 25-40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 e impegni individuali confrontabili, in termini di riduzione delle emissioni.
- Tuttavia anche i Paesi in via di sviluppo devono contribuire all'obiettivo globale di mitigazione con un impegno a ridurre le emissioni in una misura compresa tra il 15% e il 30% rispetto allo scenario business as usual. A questo proposito, le azioni già intraprese da grandi paesi come la Cina, l'India, il Brasile, Sud Africa e Messico, si muovono nella giusta direzione.
- Dobbiamo trovare il modo per realizzare programmi concreti e comuni di cooperazione tecnologica e finanziaria, per sostenere la diffusione delle migliori tecnologie e politiche a livello globale.
 
'In questa direzione, il lavoro in corso nel Mef è molto promettente', Continua la Prestigiacomo: 'In questa occasione voglio anche ricordare l'urgenza degli interventi di adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi più esposti e più poveri. Siamo orgogliosi del lavoro avviato dall'Italia, nelle piccole isole del Pacifico'.
'Infine', conclude il ministro all'Ambiente, 'voglio sottolineare che le strategie e le azioni di mitigazione e adattamento devono essere fortemente integrate con le politiche ambientali e di tutela dei territori; a questo fine è necessario ricondurre ad una matrice unitaria la governance ambientale internazionale'.