Un sistema sicuramente sostenibile per produrre e utilizzare biocarburanti è quello che stanno sperimentando un numero sempre maggiore di campus universitari negli Usa.
L’ultimo in ordine di tempo è il Sinclair Community College, che trasforma l’olio usato alla mensa dell’università per friggere le patatine o gli anelli di cipolla in carburante per alimentare i serbatoi dei trattori e delle falciatrici impiegati nelle attività di manutenzione dei giardini del campus.
Non è stato il test di un solo giorno, ma una pratica ormai consolidata, tanto che finora gli studenti hanno già prodotto 454 litri di biodiesel al costo di 1 dollaro per ogni 4,54 litri. Considerando il prezzo del diesel tradizionale, 2,54 dollari a gallone (cioè ogni 4,54 litri) il risparmio è stato di 150 dollari.
'E' un gesto simbolico', ha dichiarato Bob Gilbert, direttore del centro di Istruzione sull'energia del college. 'Il nostro primo obiettivo è l’istruzione', ha aggiunto. Ma un sistema così efficace forma professionisti che saranno motivati ad applicarlo anche in futuro nelle loro attività private o creando aziende nel settore dei combustibili verdi o delle energie pulite.
Nei campus americani è ormai diventato una moda. All’università statale di New York gli studenti hanno fuso una gigantesca statua di burro da 400 chili, esposta a una fiera nazionale, ricavando combustibili per alimentare i veicoli del campus.
Il Dickinson College di Carlisle, Pennsylvania, produce ogni settimana da 227 a circa 680 litri di biodiesel che alimentano le falciatrici del campus e il camion che trasporta i rifiuti. Dopo aver raddoppiato la produzione, l’università ha iniziato a produrre dai sottoprodotti del biodiesel anche compost e saponi biologici che vengono venduti nella libreria del campus. Nell'università del Kansas, la ricerca sul biodiesel è iniziata nel settembre del 2007 con il coinvolgimento di due persone, adesso al progetto partecipano 25 volontari.