La stragrande maggioranza degli italiani è d'accordo con l'Unione europea sullo sviluppo delle rinnovabili, con ben il 94% della popolazione che 'ritiene fondamentale pensare a fonti di energia diverse da quelle utilizzate oggi perché il petrolio e il carbone sono fonti esauribili'. E' quanto afferma la Coldiretti nel riferire i risultati del sondaggio Ispo/Assocap in riferimento alla presentazione del pacchetto energia e clima da parte della Commissione europea, che ha chiesto all'Italia l'aumento del 17% dei consumi energetici da fonti rinnovabili e un taglio del 13% delle emissioni di CO2 nei settori non inclusi nel sistema di scambio di emissioni (Ets) entro il 2020. Dall'indagine tuttavia emerge che - sottolinea la Coldiretti - solo un italiano su quattro (24%) ha sentito parlare delle bioenergie provenienti dall'agricoltura, anche se la maggioranza del 55% ritiene che 'dal momento che l'Italia è un paese inondato dal sole sarebbe giusto sfruttare questa condizione per produrre energia attraverso processi agricoli, così da limitare l'acquisto di energia dall'estero'. Si tratta dell'evidente dimostrazione che - sostiene la Coldiretti - occorre investire nella formazione e nell'informazione anche considerando che in Italia potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell'allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole è possibile arrivare a risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica CO2 di origine fossile di 30 milioni di tonnellate. Dalla luce, dalle coltivazioni di cereali e oleaginose e con il riciclaggio dei prodotti naturali è possibile produrre energia rinnovabile in grado di generare un circolo virtuoso che concilia il rispetto dell'uso corretto e non intensivo delle risorse ambientali con l'esigenza di contenere i prezzi e ridurre l'inquinamento atmosferico per salvare il clima. E' necessario dare attuazione a quanto previsto dalla legge finanziaria e sostenere - sottolinea la Coldiretti - la creazione di micro-generatori diffusi che utilizzano biomassa locale e contribuiscono così allo sviluppo territoriale delle zone rurali, evitando trasporti a lungo raggio che sprecano energia. E' evidente infatti - continua la Coldiretti - la necessità di evitare gli effetti negativi derivanti dalla costruzione di megaimpianti industriali di trasformazione che prescindono dalla realtà locale. Occorre invece - conclude la Coldiretti - puntare sulla produzione nazionale rispetto alle importazioni dall'estero che presentano bilanci energetici ed ambientali negativi con il consumo aggiuntivo di carburanti per il trasporto, inquinamento e disboscamenti forestali nei paesi di origine.