Il sistema energetico attuale in Italia dipende per l'85% da importazioni (45% dal petrolio e 32% dal gas); questo comporta il notevole aumento di costi che si sta ripercuotendo nella vita di tutti i giorni: dal prezzo della benzina, a quello del gas e dell'elettricità.
Per aumentare la competitività il nostro paese deve aumentare la propria autonomia energetica. Le due strade da seguire sono chiare, ma non sempre di facile applicazione: da un lato bisognerà ridurre i consumi e soprattutto gli sprechi; dall'altro bisognerà imparare ad utilizzare in modo sempre più efficiente le risorse energetiche rinnovabili che in ultima analisi dipendono tutte dal sole. La natura provvede essa stessa ad accumulare l'energia solare. Lo può fare in vari modi, uno di questi è la coltivazione di biomasse di origine agricola.
Le disposizioni ministeriali contenute nella Finanziaria 2007, offrono una concreta possibilità al mondo agricolo di essere protagonista nella produzione di energia elettrica microgenerata. Esistono infatti nel mercato sistemi di gassificazione di piccola taglia (150-1000 kW elettrici) con rendimenti molto elevati (30% elettrico, 60% termico). Un impianto di 250 kWe può essere alimentato con circa 120 ettari di pioppo a ciclo breve e, considerati i costi, un tale investimento si presenta assolutamente interessante. Il conto energia garantisce infatti la vendita dell'energia ad un prezzo di 30 centesimi al KWh per quindici anni: i tempi di rientro degli investimenti possono essere assorbiti nel giro di due o tre anni.

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