Legna da bruciare invece di petrolio e gas. La rivoluzione ecologica è iniziata, ma il resto d’Europa è molti passi avanti a noi. Calcolando la produzione per abitante di energia primaria da biomassa solida (legna e derivati), l’Italia nel 2005 si è classificata penultima al 22° posto, prima del Regno Unito con 0,012 tep/abitante (1 tep = 1 tonnellata equivalente di petrolio, ovvero 11.628 kWh termici) contro 1,262 della Finlandia. Come dire che nel nostro paese la biomassa solida ha dato origine a 139 kWh di energia termica per abitante contro i 14.674 del paese scandinavo.
A fronte di una crescita del 6,7% rispetto all’anno precedente, nel 2005 la produzione italiana di questa forma di energia ci ha visti, in termini assoluti, al 14° posto in Europa nella classifica guidata dalla Francia (9,669 Mtep) con 1,005 milioni di tep dietro a paesi come Olanda e Ungheria che, tra il 2004 e il 2005, hanno aumentato tale produzione rispettivamente del 57,7 e del 35,5%. Questo sforzo produttivo che ci vede ancora arretrati, prevede nel Piano d’azione sulle biomasse della Commissione Europea, che tra il 2010 e il 2012 i 25 stati membri raggiungano un potenziale di 150 Mtep: quasi triplicando cioè il dato 2005 che era di 58,678 milioni di tep. Di questi 150 Mtep ottenuti dalle biomasse, 75 saranno destinati a produrre calore, 55 all’energia elettrica e 19 al biocarburante.
Tra pochi mesi, dal 24 al 27 gennaio 2008 alla Fiera di Verona, gli operatori di tutta Europa potranno visionare i progressi raggiunti negli ultimi due anni dalle principali industrie mondiali costruttrici di caldaie, stufe, caminetti e termocaminetti, termocucine alimentati a legna. Quattro giorni di mostra e di convegni porteranno alla sesta edizione della rassegna internazionale Progetto Fuoco il gotha della produzione, in questa che è ormai la fiera di riferimento del settore in Europa e una delle principali nel mondo.