I cambiamenti climatici costituiscono un problema nazionale. Le strategie per contrastarli vanno considerate prioritarie per l’iniziativa del Governo e per l’integrazione delle azioni di riduzione delle emissioni di gas serra e delle azioni di adattamento sostenibile nelle politiche sociali, economiche, finanziarie, agricole e territoriali. Queste azioni possono e devono rappresentare anche un importante volano per l’occupazione. La sicurezza, il benessere e la qualità della vita dei cittadini italiani di oggi e domani dipendono dalla salute del pianeta e del suo clima. Il Ministero dell’Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare entro il 2008 definirà una strategia nazionale per l’adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici e per la sicurezza del territorio. Sono state altresì definite in tredici punti le azioni principali da compiere in futuro; eccone una sintesi:
- la necessità di sviluppare politiche concrete di mitigazione dei cambiamenti climatici rispettando gli impegni assunti e lavorando nelle opportune sedi internazionali per più significative riduzioni dell’emissione di gas climalteranti, avviando contestualmente iniziative concrete a favore del risparmio, dell’efficienza energetica e dell’utilizzo di fonti rinnovabili sostenibili. Si deve, innanzitutto, attuare il protocollo di Kyoto entro il 2012 e procedere alle ulteriori riduzioni delle emissioni di gas serra indicate dall’Unione Europea, pari ad almeno il 20% entro il 2020.
- E’ necessario coordinare le misure di mitigazione con quelle di adattamento al cambiamento climatico, integrando da subito queste ultime nelle politiche settoriali di sviluppo economico, nella legislazione e nei programmi di finanziamento delle grandi opere, prevedendo azioni immediate di adattamento che possono già oggi essere avviate in Italia, a partire dalle politiche riguardanti: la protezione degli ecosistemi e della biodiversità (terrestre e marina), la gestione del suolo e delle coste, la gestione delle risorse idriche, la tutela sanitaria della popolazione, l’agricoltura e lo sviluppo rurale, l’industria e l’energia, il turismo. In questo contesto assumono priorità la concreta attuazione di alcuni strumenti normativi.
- E’ necessaria la definizione immediata di un Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che veda impegnato l’intero Governo, le istituzioni locali e territoriali e le parti sociali, connesso e integrato con l’avvio o la concreta implementazione dei due piani previsti dalle convenzioni internazionali.
- Devono inoltre essere promosse iniziative per assistere i paesi in via di sviluppo nella programmazione e nella attuazione di piani di adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici anche al fine di prevenire squilibri sociali.
- Si auspica che gli impegni del governo italiano per integrare le logiche di adattamento ai cambiamenti climatici all’interno delle politiche generali e settoriali possano essere conseguiti entro un arco temporale di tre anni.