E’ a rischio di estinzione il patrimonio delle tipicità alimentari made in Italy che sono l’espressione delle diverse combinazioni tra territorio, ambiente e clima, destinate a modificarsi profondamente se non si interverrà adeguatamente. E’ questo l’allarme lanciato da Coldiretti sugli effetti dei cambiamenti climatici previsti dall'Ipcc, (l'Intergovernmental Panel on Climate Change) dell'Onu che potrebbero fare scomparire il patrimonio nazionale dal valore stimato in 20 miliardi di euro. L’aumento delle temperature e i cambiamenti nelle disponibilità idriche sono destinati ad avere pesanti effetti sulle aree di coltivazione e sulle fasi successive di trasformazione dei più importanti prodotti tipici nazionali. Gli effetti del surriscaldamento del pianeta non sono solo la migrazione a nord delle principali colture mediterranee come l’olivo e la vite, ma anche il cambiamento delle condizioni ambientali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini. Una situazione che di fatto - prosegue la Coldiretti - porterebbe all’estinzione del patrimonio record di prodotti tipici nazionali che devono le proprie specifiche caratteristiche “essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla combinazione di fattori naturali ed umani”. A rischio - precisa la Coldiretti - c’è un patrimonio di prodotti che ha superato i 20 miliardi di euro in valore e che registra primati mondiali nei vini, nei prodotti a denominazione di origine e nelle specialità tradizionali. L’Italia è l’unica nazione nel mondo a poter offrire 159 prodotti a denominazione di origine protetta (Dop/Igp), 357 vini a denominazione Doc/Docg e 4255 prodotti tradizionali che alimentano peraltro un turismo enogastronomico nelle città del vino (546 comuni), dell’olio (284), del biologico (60) e del pane (42) o lungo le 135 strade del vino e dei sapori che percorrono praticamente tutto lo Stivale.