E’ necessario vincolare le agevolazioni per lo sviluppo dei biocarburanti all’origine nazionale delle coltivazioni agricole impiegate per evitare di sostenere scelte sbagliate con bilanci energetici e ambientali negativi. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle dichiarazioni dell'amministratore delegato dell’ENI Paolo Scaroni al termine dell'audizione in commissione Ambiente a Montecitorio, dove ha espresso la volontà di sviluppare i biocarburanti soprattutto fuori dall’Italia con importazioni da Brasile, Congo e Angola. "L’importazione di biocombustibili dall’estero come gli oli vegetali - denuncia la Coldiretti - provoca gravi problemi all’ambiente e alla biodiversità con la scomparsa degli animali selvatici a causa del disboscamento di intere foreste vergini come è già avvenuto in Cina, Malesia e Indonesia. E peraltro si tratta di un business che si scontra con un consumo aggiuntivo di energia per il trasporto e un inquinamento che in parte vanificano gli obiettivi prefissati. L’Italia -conclude l'organizzazione agricola- dispone dei terreni, delle professionalità e delle tecnologie adeguate a sviluppare all’interno dei confini la produzione di biocarburanti. La recente firma dell'accordo quadro di filiera per lo sviluppo di energie rinnovabili consentirà per il 2007 la coltivazione di semi oleosi a fini energetici, come colza e girasole, per 70mila ettari di terreno dai quali è possibile ottenere circa 70mila tonnellate di biodiesel".