Per approfondire il tema del cavolo cappuccio abbiamo chiesto a Marco Bastoni, Area Manager di Isi Sementi, di rispondere ad alcune nostre domande sulla coltivazione del cavolo cappuccio e sulle nuove tendenze di questa pianta orticola.
CAVOLO CAPPUCCIO
"Per quanto riguarda le superfici coltivate a cavolo cappuccio in Italia - spiega Bastoni - la situazione degli ultimi anni è sostanzialmente stabile. La quota di mercato destinata all'industria (crauti) si è sviluppata molto nell'ultimo decennio, principalmente per l’incremento di utilizzo nelle zuppe pronte o surgelate. Questi trasformati godono di un forte apprezzamento sia sul mercato estero che interno. Anche l'industria del fresco (IV gamma in primis) ha inserito il cavolo cappuccio sia verde che rosso nelle proprie referenze. Oggi la quota di mercato destinata all'industria supera nel complesso il 20% della superficie coltivata e viene gestita con contratti di coltivazione a prezzo fisso, mentre il prodotto destinato al mercato fresco segue le fluttuazioni di mercato.
Le regioni italiane dove si concentra il grosso della coltivazione sono il Veneto, la Puglia, il Lazio, il Piemonte, la Campania e l'Abruzzo. Queste regioni, grazie all’utilizzo delle celle di conservazione, riescono a garantire forniture di prodotto italiano sui mercati per 12 mesi all'anno. Le problematiche dal punto di vista fitosanitario che si stanno maggiormente riscontrando negli ultimi tempi, sono: il Fusarium oxysporum f. sp. conglutinans e le batteriosi Xantomonas campestris e Pseudomonas spp. Per controllare queste patologie oltre a tecniche di tipo agronomico, gli agricoltori possono avvalersi dell'utilizzo di varietà che presentano resistenza genetica a questi patogeni.
Oltre che sulle resistenze la genetica sta lavorando sulla riduzione delle pezzature e sul gusto, proponendo varietà molto dolci e ad alta digeribilità per incentivare il consumo dei cavoli cappucci a crudo. La pezzatura richiesta dai mercati è via via diminuita nel corso degli anni: oggi sono apprezzate pezzature medie che vanno dai 700 grammi fino ad un massimo di 1,2 kg".

Un mercato molto tipico per l'Emilia Romagna è quello del cavolo cappuccio piatto, dove Isi Sementi copre con la propria gamma varietale diverse epoche di trapianto grazie a Green Rich: ciclo di 75 giorni dal trapianto, pezzatura di circa 800 grammi ed è indicato anche per trapianti primaverili estivi; Velvet, storica varietà da molti anni presente sul mercato, che presenta un ciclo di 80-85 giorni, pezzatura elevata, ottimo sapore e resistenza a Fusarium spp. e Xanthomonas spp.; Green Lunar con 85 giorni di ciclo, elevata uniformità e tenuta alla sovramaturazione, elevata resistente a Fusarium spp. e Xantomonas spp.; Zanzibar con ciclo da 100-110 giorni, ottimo per raccolte invernali e ideale per essere conservato e trasformato".