ipogeo e in condizioni di atmosfera controllata e per crearlo sono stati scavati circa 90.000 m3 di roccia Dolomia. È suddiviso in 12 celle con una capacità totale di circa 10.000 tons.
Il progetto ha numerosi vantaggi, tra cui la riduzione del consumo di energia (che significa riduzione dell’immissione di Co2 nell’atmosfera), il risparmio idrico conseguente alla possibilità di usare la geotermia per il raffreddamento dei compressori, l’eliminazione dei pannelli coibentanti, il cui smaltimento genera inquinamento, infine la salvaguardia del paesaggio e del territorio agricolo. Quest’opera contribuisce in maniera decisa alla salvaguardia dell’Ambiente.
Date le sue caratteristiche uniche il progetto sta ricevendo lodi e riconoscimenti da tutto il mondo. In particolare il 28 settembre il Consorzio Melinda ha ritirato nella sede de Il Sole 24 Ore il premio Good Energy Award di Bernoni Grand Thornton nell’ambito del 15° Italian Energy Summit, evento di riferimento per il mercato italiano dell’energia. Nello specifico il premio è stato conferito a Melinda perché tra le imprese italiane si è maggiormente distinta investendo in un mercato nuovo non tradizionale in modo responsabile verso l’ambiente, l’economia e il territorio.
Melinda è stata chiamata a ritirare nella sede della Borsa italiana a Piazza affari il secondo riconoscimento intitolato Sodalitas Social Award, assegnato alle iniziative più efficaci nel generare una crescita sostenibile puntando su fattori chiave, quali: innovazione digitale, economia circolare, terza rivoluzione industriale, sharing economy e smart community.
Il Consorzio Melinda ha ottenuto il premio per la categoria Terza rivoluzione industriale e nuovi sistemi produttivi sempre grazie al progetto delle celle ipogee che ora è stato inserito nel Libro d’oro della responsabilità sociale d’impresa e nel Sodalitas social solution, il database online sulla Corporate social responsibility più completo a livello europeo.
“Siamo molto orgogliosi di aver ricevuto questi riconoscimenti” dichiara Michele Odorizzi, presidente del Consorzio Melinda “è la conferma che la nostra intuizione è corretta e che siamo sulla strada giusta per proseguire un percorso equilibrato tra business e ambiente. Come azienda non possiamo non guardare alla sostenibilità delle nostre azioni e siamo davvero felici che le nostre scelte siano apprezzate e condivise”.
“Siamo particolarmente soddisfatti” continua Andrea Fedrizzi, direttore marketing del Consorzio “perché i nostri sforzi sono stati ripagati e il progetto delle celle ipogee è ora tra le best practice italiane. Volevamo portare innovazione nel settore e ci siamo riusciti, abbiamo conciliato le nostre esigenze di azienda con quelle ambientali. Siamo davvero contenti che la nostra idea sia stata riconosciuta a questi alti livelli”.
Curiosità: anche Predaia, il Comune in cui ha sede uno dei sei stabilimenti Melinda, ha vinto lo stesso premio per la categoria Smart community, imprenditorialità e inclusione sociale. Predaia è infatti nato il 1° gennaio 2015 dalla fusione dei cinque comuni trentini Coredo, Smarano, Taio, Tres e Vervò, per ottimizzare i servizi ai cittadini e dare maggiore specializzazione e valorizzazione delle competenze degli singoli uffici. Questa operazione è di carattere esclusivamente organizzativo e non ha intaccato le identità storiche e culturali delle singole popolazioni. Oltre a rafforzare il senso di appartenenza il processo ha ottenuto importanti i risultati come: minori costi della politica dovuti alla diminuzione degli amministratori e alla diminuzione delle indennità corrisposte, minori costi per le spese di personale dirigenziale e l’ottenimento di incentivi economici regionali.
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Fonte: Melinda