Il passaporto elettronico per le piante, un sistema informatizzato sulla fase post-vendita delle piante con un database per il monitoraggio e la cura delle patologie fitosanitarie, la promozione del verde verso le istituzioni pubbliche e i privati. Inoltre, una forte spinta all’innovazione tecnologica attraverso progetti di ricerca in network con le principali università di tutto il mondo. L’obiettivo è quello di fornire una sorta di vademecum online che racconti non soltanto la storia della pianta, ma che illustri anche come curarla, posizionarla, seguirla, affinché sviluppi tutte le proprie potenzialità.

Sono queste le strategie principali che gli oltre 200 partecipanti alla prima tavola rotonda internazionale sul vivaismo, organizzata da Ena, European nurserystock association, nei giorni scorsi a Giarre (Catania), hanno indicato quali prioritarie, attraverso la firma di un documento congiunto.

Sono molto soddisfatto – ha dichiarato il presidente di Ena, Maurizio Lapponi, riconfermato in carica fino al 2015 – per la determinazione delle delegazioni nel rilanciare un comparto come il vivaismo, che vanta a livello europeo numeri decisamente rilevanti: 30.705 vivai, 127.647 ettari coltivati, 125.581 addetti e una produzione lorda vendibile di oltre 7,6 miliardi di euro”. A partecipare alla tavola rotonda mondiale sul vivaismo c’erano i delegati Ena di 19 Paesi: Italia, Spagna, Olanda, Belgio, Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Germania, Svizzera, Turchia, Bulgaria, Polonia, Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Grecia e rappresentanze provenienti da Australia, Giappone, Nuova Zelanda, Portogallo, Russia, Ungheria e Francia.



Un momento dell'incontro

Una rete permanente di contatti internazionali, promossa da un logo comune e dalla realizzazione di una federazione mondiale dei vivaisti, secondo Lapponi, “farà da collante per essere più incisivi in termini di lobby e creare iniziative atte a contribuire la crescita del verde nelle città”. “Perché le piante svolgono un effetto benefico sulla salute, contribuiscono al risparmio energetico, riducono l’inquinamento assorbendo l’anidride carbonica – prosegue il presidente di Ena -. Inoltre, assicurano la difesa dei terreni dagli smottamenti, riducono le spese per disinquinare l’acqua, esplicano benefici ecologici”. In chiave europea, Ena tiene i fari puntati sugli sviluppi del nuovo regime fitosanitario, che dovrebbe entrare in vigore fra il 2016 e il 2018 e che dovrebbe portare all’obbligatorietà del passaporto delle piante, “un costo ulteriore per le imprese”, afferma l’organizzazione.

Maurizio Lapponi, 56 anni, vivaista mantovano con un’impresa specializzata in arboricoltura, è stato riconfermato alla guida di Ena fino al 2015. Sulla riforma della Pac, Lapponi ha inviato una lettera al ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, contestando l’imposizione ai vivaisti delle fasce ecologiche di rispetto.