Cherry-meter è uno spettrofotometro che utilizza la tecnologia vis/NIR semplificata: misura lo stadio di maturazione raggiunto dai frutti, misurando come parametro l'indice di differenza di assorbanza (IDA). Lo strumento è di piccole dimensioni, portatile e di facile uso anche in pieno campo. In questo modo l'operatore (tecnico o agricoltore) potranno determinare il momento più indicato per effettuare la raccolta dei frutti.

 

Come è fatto Cherry-meter

Lo Cherry-meter è costituito da tre sorgenti luminose ed un fotodiodo. Le sorgenti luminose sono costituite da tre Led (quello di riferimento opera a 800 nm mentre gli altri due a 640 nm e 560 nm). Il sensore è realizzato per mezzo di un supporto in alluminio tornito che ospita i tre fotodiodi. Il separatore ottico è costituito da una guarnizione in neoprene dello spessore di 5 mm che, schiacciandosi sul frutto, aderisce alle asperità dello stesso in modo da rendere minima la possibilità di passaggio di luce riflessa dalla buccia del frutto.
L'apparecchio è costituito da un unico contenitore di dimensioni sufficientemente ridotte per essere definito tascabile, che ospita tutta l'elettronica (il microcontrollore, l'ADC, l'elettronica di pilotaggio dei Led, il display, la tastiera) e la batteria.

 

Ecco i risultati ottenuti

“Grazie a questa sperimentazione - spiega Masssimo Noferini, Dipartimento di Colture arboree dell’Università di Bologna - siamo riusciti ad ottenere diversi dati interessanti. Lo scopo della nostra ricerca è quello di capire se utilizzando uno strumento di questo tipo sia possibile individuare una correlazione tra parametri tecnici reali e il grado di maturazione. L’utilizzo dello Cherry-meter ha consentito così di raggruppare i frutti raccolti in classi di maturazione omogenea. I frutti sono anche stati caratterizzati con i parametri normalmente impiegati (durezza della polpa, elasticità, contenuto in solidi solubili, colore dell'epidermide).

Gli spettri di assorbanza dei frutti di ciliegio che sono stati utilizzati nell’attività di ricerca sono variati durante la maturazione. I valori di assorbanza determinati alle lunghezze d'onda di 560 e 640 variano: il primo significativamente prima dell'invaiatura (per poi raggiungere un plateau), mentre il secondo risulta più correlato alla fase di ripening.
I frutti suddivisi nelle diverse classi di maturazione hanno presentano una buona correlazione fra l'indice DA e tutti i parametri tradizionali. Infatti al crescere dell'indice il grado rifrattometrico cresce (da 14,2 a 16.8 Brix), mentre calano sia l'elasticità del frutto (da 67.8 a 59.8), la durezza della polpa (da 490g/cm2 a 390g/em2), la luminosità e il croma (rispettivamente da 18,1 a 10,6 e 17,3 a 11,3). Parallelamente a questo abbiamo visto un aumento della colorazione rossa più intensa. In conclusione possiamo dire che le misure effettuate confermano la possibilità di utilizzare l'indice A, per monitorare e valutare lo stadio di maturazione dei frutti. Dai risultati ottenuti si può notare che i frutti che raggiungono un elevato indice DA, e quindi una più intensa colorazione della polpa, sono caratterizzati da una qualità decisamente superiore rispetto ai frutti che presentano valori inferiore di Indice DA.

Quindi il Cherry-meter si propone come uno strumento utile per stabilire in campo il momento più opportuno per effettuare la raccolta e successivamente come uno strumento integrativo utile per la gestione delle diverse fasi post-raccolta”.

 

Fonte: Abstract del Convegno nazionale del ciliegio, Vignola (Mo), 8-10 giugno 2011 
A cura di Massimo NoferiniDipartimento di Colture arboree dell’Università di Bologna