Tuttavia l’andamento climatico può sensibilmente attenuare i vantaggi derivati dall’applicazione delle Bpa. Infatti un clima più umido e fresco può favorire lo sviluppo delle fumonisine, soprattutto nella granella del mais, coltura tra le più estese nella Pianura Padana.
In genere le micotossine sono molecole stabili che non vengono degradate in misura significativa dai normali processi di trasformazione adottati per la produzione di alimenti per l’uomo e di mangimi per animali, pertanto esiste il rischio di contaminazione.
Per questo motivo la Ue ha recentemente predisposto un regolamento (Reg. CE 1126/2007) che fissa la soglia massima tollerata per queste sostanze nel mais destinato all’alimentazione umana, mentre per i mangimi sono state emanate delle Raccomandazioni (Racc. CE 576/2006).
Sulla base di queste normative e come risulta dal monitoraggio quinquennale svolto nella nostra Regione anche da Veneto Agricoltura, una importante quota della granella prodotta non è adatta per l’alimentazione umana e per la formulazione di mangimi destinati alle specie animali più sensibili (equini, suini).
Una possibilità di migliorare il controllo della contaminazione da fumonisine può derivare dalla lotta diretta contro il Fusarium verticillioides che ne è il principale produttore. Gli interventi di lotta diretta oggi non sono ancora possibili, ma vengono attivamente studiati e già si possono intravedere interessanti possibilità di impiego, soprattutto se tali interventi vengono integrati con le Bpa
Nell’ambito della lotta diretta, ottimi risultati potranno essere ottenuti impiegando il Trichoderma (un fungo) o il Bacillus subtilis (un batterio) entrambi antagonisti dello sviluppo del Fusarium.
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Fonte: Veneto Agricoltura