Nella Ricerca 2020 sull'agricoltura 4.0 l'Osservatorio Smart AgriFood (School of management del Politecnico di Milano e Laboratorio Rise - Research & innovation for smart enterprises dell'Università degli studi di Brescia) ha voluto indagare quali sono le soluzioni oggi disponibili per l'irrigazione smart, mappando i fornitori e le tipologie di soluzioni sviluppate.
Dalla Ricerca 2020 risulta che il Water management si posiziona in quarta posizione nella classifica degli ambiti di applicazione delle soluzioni offerte per l'agricoltura 4.0, subito dietro a Mappatura e monitoraggio di terreni e coltivazioni, Analisi del terreno e fattori ambientali e Monitoraggio di trattori e attrezzature.
E' questo un dato molto indicativo, se si pensa ad esempio che la gestione dei trattamenti fitosanitari è in quinta posizione ed è la prova che l'acqua è considerata una risorsa cruciale per raggiungere gli obiettivi aziendali.
Si fa presto a dire irrigazione 4.0
L'irrigazione è un mondo complesso, caratterizzato da un'ampia varietà di tecnologie utilizzabili e contesti d'applicazione, che variano a seconda di colture, territori, disponibilità di acqua, clima, etc.Gli obiettivi delle soluzioni di Water management sono però ben chiari:
- Irrigazione di precisione (70%). Significa essere in grado di fornire acqua alla coltura quando ne ha bisogno e in maniera differenziata, a seconda del diverso fabbisogno di singole piante (ad esempio in frutticoltura) o di aree di campo.
- Gestione del suolo (38%). Categoria che comprende i sistemi di rilevazione applicati in campo o sulle macchine per l'analisi dello stato del suolo, analisi propedeutica poi all'irrigazione. Nella categoria sono compresi altri obiettivi, come l'applicazione di agrofarmaci (come i nematocidi) tramite drip irrigation.
- Fertirrigazione (13%). La possibilità cioè di somministrare insieme all'acqua anche nutrienti.
- Bilancio idrico del suolo (13%). Conoscere quanta acqua è contenuta nel terreno e la sua disponibilità, in modo da sapere sempre se le piante hanno acqua a disposizione.
- Pianificazione dell'irrigazione (12%). Un aspetto fondamentale quando la disponibilità di acqua non è costante, ma occorre rispettare ad esempio i turni irrigui.
- Monitoraggio dello stress colturale (6%). Per alcune colture, come ad esempio il mais, la carenza di acqua si traduce in pesanti perdite di produzione e scadimento della qualità e sanità della derrata. Ecco perché è importante sapere in anticipo lo stato di idratazione delle piante.
Gli obiettivi sopra elencati possono essere raggiunti attraverso tecnologie differenti. Secondo lo studio dell'Osservatorio Smart AgriFood nel 77% dei casi si ricorre a Data&Analytics, nonché a piattaforme software. Segue poi l'Internet of Things, con il 67%, i device di ultima generazione (48%), la geolocalizzazione (23%), i sistemi Ict in cloud (23%), l'intelligenza artificiale (16%) e in coda alla classifica i veicoli e le attrezzature connessi (13%).
Una startup tutta italiana, scelta come case history dall'Osservatorio Smart AgriFood e che lavora proprio in questo contesto è Idroplan, che offre un vero e proprio Dss per supportare l'agricoltore nella scelta del momento e della quantità di acqua da fornire alle colture (per ora opera su vite, melo, mais, pesco, ciliegio, kiwi, pomodoro, agrumi, olivo e avocado).
La piattaforma elabora il suo consiglio irriguo sulla base di dati provenienti da sensori al suolo e capannine agrometeo, nonché dai dati forniti dall'agricoltore (tipologia di suolo, coltura, obiettivi). Mentre su vite il Dss si completa anche della parte fitosanitaria, con indicatori di rischio relativi allo sviluppo delle principali fitopatie.