Che un'azienda produttrice di sollevatori telescopici dovesse, prima o poi, riuscire a risollevare anche i propri fatturati era uno scherzo che ormai circolava da tempo nel settore agricolo. Manitou, evidentemente, sa stare allo scherzo e a risollevarsi ci ha pensato davvero. I risultati del primo semestre 2010 mostrano un +8,2% rispetto allo stesso periodo 2009, con vendite che raggiungono i 387 milioni di euro. Soprattutto il primo trimestre 2010 ha spinto verso l'alto l'azienda francese, con un +39% rispetto al 2009 e vendite pari a 225 milioni di euro. In pratica, Manitou ha raccolto nel primo trimestre il 58% delle vendite dei primi sei mesi dell'anno, in accordo con le previsioni di crescita che guardavano al 2010 come un anno che, dopo una partenza molto buona, si sarebbe poi sviluppato con una crescita lenta seppur costante. Jean-Christophe Giroux, presidente e CEO di Manitou si mostra ottimista, anche se consapevole che la strada è ancora lunga. Il focus dell'azienda è sul consegnare con puntualità le macchine ordinate, con l'obiettivo di registrare nel 2010 un incremento tra il 10 e il 15% rispetto al 2009.
Manitou e Toyota Industries
Come conclusione di un processo lungo e difficile, Manitou e Toyota Industries hanno firmato un accordo per il trasferimento completo di quote azionarie al colosso giapponese. L'ultimo 20% di azioni Manitou ancora "libere" sono state rilevate da Toyota, la quale oggi diviene proprietaria assoluta dell'azienda francese.
Le “Red Series”: ritorno al passato
Una volta si produceva, si stoccava e infine si vendeva. Le logiche al risparmio hanno indotto molte case produttrici a sfornare macchine "on-demand", cioè a costruire solo sul venduto. Questo però implicava tempi lunghi di consegna, con le difficoltà per il cliente che avesse invece urgenza di cambiare la macchina. Oggi, sulle dieci gamme "best seller" di Manitou si torna al passato: si produrranno macchine anche per lo stock, ovviamente in una versione "base". In tal modo, la rchiesta potrà essere soddisfatta in tempo reale.