Unacma, l’Unione nazionale dei commercianti di macchine agricole, lancia un’indagine sul rapporto fra gli stessi dealer e le case costruttrici.
Più precisamente, e con l’obiettivo di migliorare sempre di più le relazioni professionali e commerciali fra costruttori di macchine ed attrezzature agricole e dealer, Unacma invierà un questionario ai propri associati (a partire dalla fine di settembre) che cercherà di tratteggiare nel dettaglio tutti gli aspetti che regolano la vita nel segmento dell’agrimeccanica fra chi costruisce e chi è chiamato a vendere il prodotto agli utilizzatori finali, siano essi imprenditori agricoli, cooperative agricole, contoterzisti, hobby-farmer.
 
Successivamente alla diffusione e alla raccolta dei questionari (che dovrebbe avvenire nell’arco di 60 giorni), i dati verranno elaborati e i risultati saranno successivamente comunicati sia agli associati che all’esterno, secondo le più idonee modalità in fase di valutazione.
"Il questionario di valutazione delle case costruttrici e fornitrici di trattori, macchine e implements per l’agricoltura – spiega il presidente di Unacma, Guglielmo Carlini - che da fine settembre invieremo a tutti i concessionari aderenti ad Unacma, contiene gli strumenti per poter mettere sotto la lente molti aspetti dei rapporti che legano l’attività di produzione e vendita di macchine agricole: dalla fornitura al pagamento, dai sistemi di credito all’assistenza post-vendita, dai corsi di formazione sui nuovi prodotti alla gestione dell’usato, dei ricambi, dei manuali di istruzione e di assistenza".
 
Si tratta, inoltre, di "una procedura per migliorare i servizi verso i costruttori e i clienti, che è già stata messa in pratica anche dalle associazione omologhe ad Unacma e aderenti al Climaar. Un sondaggio peraltro che in Francia e Germania ha dato per alcuni aspetti qualche risultato difficilmente immaginabile".
Carlini mette in chiaro che "così come è stato realizzato all’estero, con spirito di servizio e per migliorare la filiera dei prodotti meccanici agricoli, così si svolgerà l’inchiesta anche fra i dealer italiani. Il questionario non vuole mettere affatto in difficoltà o alla berlina i costruttori. Anzi, servirà per conoscere nelle diverse realtà di vendita italiane i punti di forza e quelli critici. Proprio per intervenire e migliorare il servizio nel suo complesso".