Guglielmo Carlini, presidente nazionale di Unacma, l’Unione nazionale dei commercianti di macchine agricole, aderente a Confcommercio, è andato dritto al nocciolo della questione. "Il problema – spiega Carlini - è che il settore della meccanizzazione agricola e nella fattispecie la manutenzione post-vendita, che tutti gli iscritti ad Unacma assicurano alla propria clientela, rischia di rimanere senza addetti ai lavori".
All’appello, nel giro di 12-24 mesi, potrebbero mancare oltre un migliaio di posti di lavoro.
Si tratta di posti di lavoro qualificati. Manodopera specializzata. "Abbiamo la necessità, in cambio di un posto di lavoro sicuro, di poter contare su professionisti del settore, purtroppo poco considerato dai giovani, che preferiscono magari fare i meccanici per il settore delle automobili o delle moto, attirati dal mito delle velocità – osserva Carlini -. Invece, se si guarda l’aspetto tecnologico e dei software, il livello di sofisticazione di un trattore o di una mietitrebbia è senza dubbio più evoluto e affascinante. Senza contare, e non è un aspetto trascurabile, la certezza di sbocchi lavorativi sicuri".
Di qui l’appello al ministro Gelmini. "Il ministero dell’Istruzione organizzi dei corsi – scrive Guglielmo Carlini – anche annuali, magari con la formula della teoria sui banchi di scuola e di uno stage di pratica in officine o in aziende specializzate".
Unacma è pronta a "prestare la necessaria collaborazione, di modo che i ragazzi possano raggiungere l’obiettivo minimo di una preparazione funzionale per un settore che potrebbe davvero in tempi brevi entrare in sofferenza e provocare disguidi a tutta la filiera agroalimentare".
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Fonte: Unacma - Unione nazionale dei commercianti di macchine agricole