I sollevatori telescopici agricoli è prassi che si propongano con trasmissioni idrostatiche a due o più rapporti, soluzione che assicura la massima fluidità di movimento alla macchina, una buona precisione nelle manovre e una facilità di guida tale da permetterne un uso sicuro anche al personale in via di formazione. La stessa trasmissione inoltre rende il lavoro veloce e poco faticoso, visto che non si deve mai cambiare rapporto lavorando di piede e di braccia e che per invertire la marcia basta agire su una levatta posta dietro la corona del volante, l’inversore elettroidraulico. Aspetto poco positivo però gli assorbimenti energetici, superiori rispetto a quelli proposti da un cambi power shift o da un tradizionale cambio meccanico sincronizzato. Il primo risulta altrettanto facile da gestire e, come la trasmissione idrostatica, non fa mai mancare la trazione sulle ruote garantendo così il pieno controllo della macchina anche se questa è impegnata su fondi difficili. Il secondo, invece, realizza le massime prestazioni: assorbendo poca energia ne lascia di più a disposizione per il lavoro. Di fatto, quindi,
tre soluzioni che hanno i loro pregi e i loro difetti.
Proprio per questo motivo Manitou le offre tutte e tre offrendone in particolare due, l’idrostatica e la meccanica, nella sua linea di prodotto agricola che ruota attorno ai sette metri di altezza, le macchine più gettonate dal comparto. Non è un caso se Manitou in tale ambito offre ben sette macchine, tre delle quali “meccaniche”, i sollevatori serie “Mlt” e quattro “idrostatiche, le “Mlt-H”.

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Tratto da Macchine Trattori n. 60 - febbraio/2007 - pagg. 68-69
in collaborazione con Orsa Maggiore Edizioni