Scambi Ue-Canada: aumenti dal 2016 al 2022, boom dell'agrifood, +62% di export rispetto al 2016. Mercato europeo non invaso dai prodotti agroalimentari canadesi. Cresce invece l'occupazione anche grazie a questi accordi commerciali. Però, secondo un think tank francese peserebbe molto l'effetto inflazione.
Ecco cos'è l'accordo Ceta
Il Ceta è un accordo economico e commerciale globale tra il Canada, da una parte, e l'Unione Europea (Ue) e i suoi Stati membri, dall'altra. Tra tutti i suoi settori, comprende anche l'agrifood.
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Aumentano gli scambi Ue-Canada
Secondo le cifre in possesso dell'Europarlamento, in generale, gli scambi tra Ue e Canada sono aumentati del 66% tra il 2016 e il 2022, con un aumento di esportazioni europee del 26%.
Ottime prestazioni da parte del settore agrifood, che ha visto un aumento complessivo dell'export europeo del 62% e di importazioni dal Canada del 52%, e di quello dei servizi, che con un aumento del 46% "registra la crescita più alta rispetto a quelle date da altri scambi extra Ue".
L'esportazione di beni in Canada è aumentata del 46,4%, specialmente prodotti fabbricati, chimici e alimentari, sia di origine animale che vegetale. Viceversa, l'import dal Canada ha riguardato perlopiù minerali, metalli, gemme preziose e oli.
Molto bene l'agrifood
In cima agli scambi ci sono proprio i prodotti agroalimentari, con un aumento del 62% delle esportazioni agroalimentari dell'Ue verso il Canada e del 52% delle importazioni degli stessi prodotti dal Canada dall'inizio dell'applicazione provvisoria del Ceta.
Illeso l'agrifood europeo
Il Parlamento Europeo rileva che la maggior parte delle preoccupazioni espresse prima dell'applicazione provvisoria dell'accordo relativa a una possibile prevalenza dei prodotti agricoli canadesi sul mercato dell'Ue, non si è concretizzata. Infatti, l'aumento del 46,4% delle esportazioni canadesi verso l'Ue si è registrato soprattutto nel settore dei minerali, delle pietre e dei metalli preziosi e dei combustibili e oli minerali.
Le raccomandazioni per l'agricoltura
Gli europarlamentari invitano la Commissione Europea - responsabile della gestione del Ceta - a evitare che il principio di precauzione di eventuali rischi al mercato interno europeo sia indebolito, ovvero a tenere alta la guardia. Inoltre, invitano entrambe le parti (Ue e Canada) a garantire una migliore integrazione dei piccoli agricoltori e dei consumatori nei gruppi consultivi interni nel contesto del rinnovo dei gruppi di esperti sul Ceta.
Spinta all'occupazione
Sempre secondo il Parlamento Europeo, le esportazioni dell'Ue sono fondamentali per l'occupazione, pertanto è ben visto il fatto che il Ceta abbia contribuito a creare nuove opportunità di lavoro, dal momento che il numero di posti di lavoro sostenuti dalle esportazioni dell'Ue verso il Canada è passato da 624mila nel 2017 a oltre 700mila nel 2021
Attenzione all'effetto inflazione
Ma qual è stato l'effetto dell'inflazione su questo aumento di cifre? Secondo l'Istituto Veblen, un rinomato think tank francese incentrato sulle analisi economiche, "in termini quantitativi il numero di scambi è effettivamente aumentato", gli aumenti calcolati in termini monetari "non tengono conto dell'inflazione". Ovvero, le cifre di questi scambi sarebbero aumentate anche per effetto dell'inflazione, ovvero dell'aumento del costo generale di ogni tipo di prodotto.
L'aumento nelle esportazioni europee del 26%, secondo il ricalcolo aggiustato sull'inflazione, passerebbe quindi a un incremento marginale dello 0,7%. "Il Ceta rappresenta quindi un successo economico e una vittoria per il mercato libero - sostiene il think tank - sicuramente lo è, ma con cifre più modeste".
I prossimi passi
Il testo approvato dal Parlamento Europeo - con 391 voti a favore, 157 contrari e 83 astenuti - non ha valore legislativo, bensì costituisce un invito politico alla Commissione Europea a mantenere alta la guardia sull'andamento dei rapporti commerciali tra l'Unione Europea e il Canada, dopo l'entrata in vigore provvisoria dell'accordo Ceta nel 2017.