La mostra "In fermento. La Georgia fra tradizione vinivicola e civiltà rurale" si chiuderà mercoledì 27 marzo e lo farà con una lezione magistrale tenuta dal docente universitario Attilio Scienza.

Dalle ore 17.30, presso l'Arena centrale di Fico eataly world a Bologna, la lectio magistralis dedicata ai temi dell'ultimo libro di Sperling&Kupfer, "La stirpe del vino", sarà introdotta dalla conversazione con il presidente di Fondazione Fico Andrea Segrè, il coordinatore scientifico Duccio Caccioni e con Sebastiano Sardo, marketing manager di Fico.


Vite, storie di conquiste e migrazioni

"L'analisi genetica ha rivelato insospettabili storie di incroci, scambi e migrazioni; come la probabile origine meridionale del Sangiovese - spiega Attilio Scienza - Queste vanno ad intrecciarsi con racconti di conquiste, viaggi ed esplorazioni. Furono i mercanti a introdurre vitigni esotici, come moscati e malvasie, e gli uomini che si allontanavano dalla loro terra a portare con sé le proprie radici sotto forma di piante, andando a contaminare il patrimonio locale, fino a creare nuove varietà".

Il ricercatore della genetica della vite, Scienza, ricostruisce per la prima volta la famiglia del vino: muovendosi fra analisi del Dna, archeologia, antropologia, mito e letteratura.

"Anche il caso dell'origine della civiltà del vino nell'Italia - sottolinea il ricercatore - si sta rivelando sempre più come il risultato di una tormentata ibridazione di apporti culturali dalle origini più diverse, che spaziano dall'Europa all'Africa, dal Medio Oriente all'Asia centrale. In questa prospettiva anche il concetto di 'autoctono' può paradossalmente perdere il suo significato consueto, per acquisirne di nuovi, evidenziando il ruolo crescente giocato dalle popolazioni indigene. Per la viticoltura europea i confini tra i popoli e le culture,spesso segnati da forti contrapposizioni e contese, sono stati luoghi privilegiati per la nascita di nuove espressioni della coltivazione della vite. I greci per primi, con le esperienze sia coloniarie che commerciali hanno contribuito alla diffusione del mito del vino in Occidente. I romani con le loro conquiste militari hanno portato la viticoltura, soprattutto nelle regioni di confine dell'Impero, dove maggiori erano i fabbisogni di vino per le legioni, determinando la nascita di modelli viticoli originali".