Calabria e Puglia sotto la sferza di un maltempo eccezionale alzano bandiera bianca e le organizzazioni agricole chiedono alle regioni di avviare la conta dei danni per poter invocare la declaratoria di stato di calamità. In giornata di oggi, 19 giugno 2018, Coldiretti Calabria ha chiesto al dipartimento Agricoltura della Regione Calabria di attivare le procedure per il rilevamento dei danni e di valutare la possibilità di richiesta di declaratoria di stato di calamità naturale al ministero per le Politiche agricole.

Ma è solo l’ultimo degli appelli giunto da Sud, dopo il passaggio dell’ultima perturbazione. "Chiediamo alla Regione Puglia di attivarsi immediatamente per richiedere al governo la dichiarazione dello stato di calamità. Tutti abbiamo visto cosa è successo nel Salento, in provincia di Foggia, nella Bat e in provincia di Bari in questi ultimi giorni, con le grandinate, nubifragi violentissimi, bombe d'acqua e allagamenti" ha dichiarato ieri, 18 giugno 2018, Raffaele Carrabba, presidente regionale di Cia Puglia. La stessa richiesta era stata già formulata dal direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti il 16 giugno scorso.
 

Puglia, danni ingentissimi da gennaio in poi

Bombe d'acqua, trombe d'aria e violente grandinate si sono abbattute negli ultimi giorni sulla Puglia e sta salendo la conta dei danni che, secondo Coldiretti Puglia, dagli ortaggi, agli oliveti, dai mandorleti ai ciliegieti, dai vigneti al grano, nei primi 6 mesi dell'anno sta sfiorando i 2 miliardi di euro, soprattutto per il dimezzamento della produzione di olive, senza contare le mandorle bruciate dal freddo e le piantine allettate di ortaggi.

"Nelle ultime 48 ore dal sud della Puglia al nord il clima impazzito si è abbattuto nuovamente sulle campagne - riferiva il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele il 16 giugno scorso - con danni ingenti sul settore agricolo nelle stesse campagne già colpite dall'inizio dell'anno con gelo, nubifragi, trombe d'aria, bombe d'acqua e grandinate che si sono succeduti colpendo tutta la regione”.

Gli ultimi fenomeni in provincia di Bari, dove le grandinate a Gioia e Putignano hanno colpito campi di grano e di ciliegie, mentre in provincia di Lecce una grandinata notturna ha interessato i territori di Alezio, Taviano, Parabita e San Nicola, danneggiando le colture viticole e ortofrutticole.
“E' solo un primo bilancio degli effetti di una pazza primavera che si classifica al quarto posto tra le più calde dal 1800, ma con il 21% di precipitazioni in più rispetto alla media storica, sulla base dei dati Isac Cnr – ricorda Cantele, che sottolinea -. L'andamento climatico impazzito di maggio e giugno si va ad aggiungere a quanto accaduto con gelate e grandinate di febbraio e marzo".
 

Le proposte della Cia Puglia

Superare e modificare il decreto legislativo 102/2004, istituire un nuovo e più corposo fondo nazionale per i danni da calamità naturali, prevedere un più ampio e agevolato accesso alla copertura assicurativa per le imprese agricole danneggiate da eventi atmosferici di eccezionale entità. Inoltre, occorre semplificare le procedure burocratiche per permettere, ad aziende e lavoratori, di usufruire delle agevolazioni previste. Sono queste, invece, le proposte di Cia Puglia sulla drammatica emergenza determinata dal maltempo che ha imperversato sulla regione nei giorni scorsi, con bombe d'acqua, allagamenti e grandinate che hanno danneggiato o compromesso del tutto i raccolti.
 
Il presidente di Cia Puglia, Carrabba, tra l’altro propone di ”costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale e in parte dai fondi del Psr".
 

Calabria, bombe d’acqua tra Vibo e Reggio Calabria

Negli ultimi giorni eccesso di pioggia e autentiche bombe d'acqua, in particolare nei Comuni di Nicotera e Joppolo nel Vibonese e nel reggino nei Comuni di Scilla, Bagnara Calabra e Reggio Calabria, hanno colpito le produzioni agricole anche con smottamenti ed allagamenti e sta salendo in queste ore il valore della conta dei danni.

"Sempre di più - denuncia il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro - si è costretti a rilevare danni ai cittadini ed agricoltori per effetto di un costante abbandono delle aree interne, la scarsissima manutenzione e messa in sicurezza dei territori. Non investire nella prevenzione - continua - oltre ad accrescere il rischio di dissesto idrogeologico, fa lievitare, puntualmente, la spesa pubblica negli interventi post eventi in un rapporto uno a sette".

"L'andamento anomalo di questo periodo conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano
– sottolinea il presidente della Coldiretti Calabria con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo". In una nota diramata oggi, Coldiretti Calabria chiede al dipartimento regionale Agricoltura di effettuare velocemente la verifica dei danni e dello stato delle colture e valutare la situazione e - se necessario - predisporre gli atti per la richiesta di calamità naturale.