Con 881 fra Dop e Igp siamo primi al mondo per produzioni a marchio di origine. Poi si scopre che negli accordi commerciali fra Giappone e Ue Bruxelles penalizza proprio i nostri formaggi di eccellenza.

Significativi gli investimenti che alcune industrie agroalimentari stanno attuando in Italia e all'estero.

Si torna a parlare della Legge di bilancio e dei suoi riflessi sul mondo agricolo, in particolare per l'inserimento dei giovani.

Per la lotta alla Xylella la varietà Favolosa si dimostra efficace grazie alla sua resistenza al patogeno. Ora è corsa agli acquisti e si temono speculazioni.

C'è fermento fra gli allevamenti. Si preannuncia una nuova "formula" per disegnare l'organizzazione del settore.

Intanto il mondo del latte trema per la sentenza della Corte di giustizia europea che condanna l'Italia per la mancata riscossione delle multe.

L'agricoltura si conferma fra i settori più attenti all'ingresso delle nuove tecnologie "intelligenti".

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui giornali in edicola negli ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

A tutta Dop

C'è fermento nel mondo delle produzioni a denominazione d'origine dopo la pubblicazione del 15esimo rapporto firmato da Ismea (l'Istituto di servizi per il mercato agroalimentare) e dalla Fondazione Qualivita su questo settore, che vale quasi 15 miliardi di euro.

Anzitutto la conferma, come puntualizza “Il Sole 24 Ore” del 23 gennaio, che l'Italia è al primo posto nel mondo con i suoi 818 prodotti Dop e Igp.
Gli fa eco il giorno seguente “Italia Oggi”, analizzando i canali di distribuzione dei prodotti a marchio di origine, che vedono una forte crescita della Gdo (Grande distribuzione organizzata).

Significativa la presenza dei vini che in questi giorni conquistano nuovi primati con la partecipazione a ProWein, manifestazione fieristica tedesca della quale si parla su “Avvenire”.
 

La difficile difesa del made in Italy

Il made in Italy con le sue Dop e le sue Igp è motivo di grandi soddisfazioni sul fronte dell'export agroalimentare, sebbene debba fare i conti con la sempre più agguerrita concorrenza sleale dei prodotti di imitazione.

A questo proposito, denuncia “Il Giorno” del 19 gennaio, per il solo Grana Padano le tante imitazioni che si incontrano nel mondo producono un danno valutabile in un miliardo di euro.

Un problema che potrebbe essere arginato almeno in parte quando si siglano accordi internazionali di scambio commerciale.
Ma nemmeno in questi casi siamo capaci di tutelarci, come afferma in un'intervista a “Il Sole 24 Ore” del 24 gennaio il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia.
Ne è una dimostrazione l'accordo commerciale fra Ue e Giappone, dove si è lasciata aperta la porta ai formaggi che evocano nel nome, ma ovviamente non nei contenuti, il made in Italy.
 

Grandi industrie crescono

Ai mercati internazionali guardano con attenzione le imprese del settore lattiero caseario, che nel caso del Gruppo Granarolo si rafforza sul mercato francese con un aumento del capitale di Granarolo France, una delle principali realtà del Gruppo bolognese sui mercati europei, come riferisce “Il Resto del Carlino” del 19 gennaio.
Quali siano le strategie di crescita sui mercati internazionali che questo Gruppo cooperativo intende realizzare, lo spiega lo stesso presidente Gianpiero Calzolari nell'intervista rilasciata il 22 gennaio al “Corriere della Sera”.

Le industrie della carne, in questo caso avicole, puntano sul mercato interno. Questo è almeno il caso di Amadori che ha investito negli ultimi cinque anni 45 milioni di euro per la crescita e l'aggiornamento degli impianti produttivi, come si apprende da “Avvenire” del 19 gennaio.

Impegni in campo nazionale anche per Barilla, che ha siglato in questi giorni un nuovo accordo con i produttori di grano in Emilia Romagna.
Oltre mille, spiega “Il Sole 24 Ore” del 23 gennaio, le aziende coinvolte e 20mila gli ettari di terreno impegnati per la produzione di 120mila tonnellate di grano duro.
 

Giovani e qualità

A sostegno delle produzioni di qualità arrivano i Distretti del cibo dei quali si parla su “Italia Oggi” il 24 gennaio. A loro sono destinati i cinque milioni di euro decisi in Legge di bilancio, che diventeranno dieci a partire dal 2019.

Ancora in Legge di bilancio sono previsti sgravi contributivi per i giovani agricoltori che si iscrivono nella previdenza agricola nel corso del 2018. I dettagli si possono leggere il 24 gennaio su “Il Sole 24 Ore”.

In Basilicata nel frattempo sale la protesta per i ritardi nel pagamento dei sostegni previsti dai Psr 2014-2020, come si apprende da “La Nuova del Sud” del 25 gennaio.
 

Favolosa contro Xylella

Fra gli uliveti si torna a parlare della Xylella, con la conferma che la varietà "Favolosa" è resistente a questa patologia. Ed è subito corsa all'acquisto, ma dai vivai interessati arriva la conferma che sarà evitata qualunque speculazione.

Per evitare truffe e vendita di piante non autorizzare, si apprende dal “Quotidiano di Puglia” del 20 gennaio, è prevista la possibilità di georeferenziare gli impianti.

La Xylella riesce poi a rinfocolare le polemiche sugli abbattimenti in provincia di Bari.
Questa volta per un uliveto da abbattere a Conversano, al limitare di una riserva naturale. Stando a quanto riporta La “Gazzetta di Bari” del 24 gennaio, si sostiene che gli ulivi da abbattere sarebbero in realtà sani.
 

Allevamenti in fermento

Il mondo degli allevamenti si trova in prossimità di una profonda trasformazione del mondo associativo che rappresenta la zootecnia italiana.
Ne dà anticipazione il 20 gennaio “L'Eco di Bergamo”, al quale fa seguito il giorno successivo “Avvenire” per spiegare le principali novità che si stanno predisponendo per il settore.

A proposito di organismi del comparto zootecnico, il 21 gennaio il quotidiano cremonese “La Provincia”, sempre attento a questi temi, si occupa delle vicende che hanno coinvolto la locale associazione allevatori, commissariata da molti mesi fra molte polemiche.
 

Multe latte, a volte tornano

Intanto all'orizzonte si presenta una nuova stretta sulle multe latte.
La Corte di giustizia della Ue ci ha dato torto e scatteranno penali se l'Italia non manderà gli esattori a bussare alle porte delle stalle.

Se ne parla su molti quotidiani e fra questi il “Messaggero Veneto” del 25 gennaio che fa il punto sul numero di stalle coinvolte in Friuli Venezia Giulia, che sarebbero circa un centinaio.
Oltre duecento quelle nel bresciano, come ricorda “Brescia Oggi”, mentre il “Corriere del Venetoripercorre i venti anni di lotta dei "Milk Warriors".
Ulteriori dettagli su cifre pagate e da pagare si possono leggere su “Il Sole 24 Ore”.
 

Agricoltura sempre più 4.0

I dati scaturiti dalle analisi dell'Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano hanno messo in luce le potenzialità dell'agricoltura 4.0, che fra sensori intelligenti, droni, robotizzazione e internet delle cose, sta coinvolgendo sempre più il lavoro dei campi.

Si tratta, scrive “Italia Oggi” del 24 gennaio, di un mercato che vale 100 milioni di euro, pari al 2,5% di quello globale.
C'è poi il progetto Pantheon descritto dal “Corriere di Viterbo” del 22 gennaio, che grazie all'impegno fra gli altri dell'Università della Tuscia, si prepara a far entrare sui campi sempre più robotica.

La fiera delle innovazioni tecnologiche che si è tenuta a Las Vegas e della quale si parla il 23 gennaio sul “Corriere della Sera”, conferma il forte interesse delle tecnologie intelligenti per il settore agricolo.

Non ci sono chip e microprocessori nella rivoluzione che la blockchain potrebbe portare nella tracciabilità delle produzioni agricole. Per saperne di più si può leggere quanto pubblica “Il Sole 24 Ore” del 24 gennaio.

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