Su proposta dell'assessore regionale all'agricoltura Fernanda Cecchini, la regione Umbria ha raddoppiato le risorse del Psr per la riqualificazione dei paesaggi rurali e ha aumentato quelle per il miglioramento dei servizi alle popolazioni che vivono in campagna.

Così ora le risorse destinate alla valorizzazione del paesaggio previste dalla linea di intervento 7.6.2 sono salite a 8 milioni e a 2 milioni quelle per aumentare i servizi alle comunità rurali, relative all’intervento 7.4.1.

"Abbiamo ritenuto opportuno attivare un'ulteriore assegnazione di risorse per due interventi innovativi e di grande importanza per le comunità locali – ha spiegato Cecchini – tenendo conto dell'elevato numero di proposte progettuali presentate per i bandi, a dimostrazione del grande interesse di tutto il territorio regionale".

L'aumento di 4 milioni di euro rispetto alla dotazione iniziale per la valorizzazione del paesaggio è stato deciso per potenziare l'azione di un intervento innovativo che l'Umbria è la prima regione ad attuare e che interviene sulla riqualificazione delle periferie che hanno subito delle trasformazioni degradanti o sono in abbandono.

Infatti, come ha sottolineato l'assessore, l'intento è quello di valorizzare non solo i paesaggi di pregio, ma anche quelli che nel tempo sono stati compromessi, in particolare i paesaggi di prossimità dei centri urbani, affinché possano diventare aree verdi a servizio dei cittadini, spazi per il tempo libero, riqualificati con piste ciclabili o con altre infrastrutture verdi che restituiscano questi posti a nuova vita e a un uso collettivo.

Riguardo invece al potenziamento dei servizi per le comunità rurali, è la prima volta che viene messo nella progettazione del Programma di sviluppo rurale, come ha specificato Cecchini.

Miglioramenti che riguarderanno i servizi socioassistenziali, educativi, culturali e ricreativi da parte di enti pubblici, associazioni e cooperative sociali che, senza fini di lucro che investono per la riqualificazione, la ristrutturazione o la nuova costruzione di spazi di aggregazione e integrazione in particolare rivolti ad anziani e ad altre fasce deboli della popolazione, ma ovviamente aperti a tutta la comunità.