Alla 28° edizione del Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale tenutosi nel quartiere fieristico di Bologna, che si conclude oggi, 12 settembre 2016, la Campania e la Basilicata sono state tra le regioni protagoniste.
 
L'area espositiva identificata dal claim "Campania terra di bio e dieta mediterranea" ha ospitato la Regione e le imprese agroalimentari campane del comparto biologico: "Grazie alla partecipazione al Sana - dichiara il consigliere delegato del presidente della Campania De Luca all'Agricoltura Franco Alfieri - stiamo facendo conoscere il meglio della produzione biologica regionale ad un pubblico sempre più preparato e consapevole e, soprattutto, le nostre imprese potranno interagire con una platea qualificata di giornalisti e buyer esteri, provenienti da più di 20 Paesi".
 
Il comparto dell'agricoltura biologica in Campania vede ormai consolidato un numero di aziende agricole di produzione attive che si contano intorno alle 2500 unità, di queste oltre 200 sono anche titolari della "certificazione di conformità" per le proprie produzioni ed appartengono cioè alla categoria dei "Produttori preparatori" e pesano per oltre il 25% sulla superficie agraria utile regionale.
A questa categoria si aggiunge quella dei "Preparatori puri": altre 270 imprese.

"La Basilicata del biologico all'insegna dell'hashtag social #BioBasilicata che la narra sui canali social - dichiara l'assessore alle Politiche agricole della Basilicata Luca Braia - è presente con uno spazio importante e con un approccio diverso rispetto al passato che mette insieme i produttori e propone al Sana 2016 il Sistema Basilicata nel suo complesso al padiglione 26 stand A113/B112".

Otto aziende ed un consorzio che ne raggruppa altre 40 sono state accompagnate in fiera dalla Regione Basilicata. Sono queste le imprese attraverso le quali sono stati proposti ai visitatori dall'olio extravergine d'oliva al pane, dalla pasta secca di grano duro biologico a cereali, legumi e ortofrutta bio, oltre che pasta secca di farro bio, peperoni secchi e peperoni bruschi, tipici della Basilicata e l'humus di lombrichi ad uso concime biologico.

Il dipartimento Politiche agricole e forestali della Basilicata ha organizzato lo scorso 10 settembre un convegno di importanza nazionale dal titolo "Qualità è salute: il potenziale dei cereali lucani" in cui si è tentato di affrontare con gli esperti le potenzialità di sviluppo di questo comparto.

Sul tappetto il tema "Micotossine: il grano duro meridionale è tra i meno colpiti e in biologico va anche meglio". Su tanto è stato esposto un lungo ciclo di indagini in diversi areali di coltivazione da Fabrizio Quaranta, ricercatore del Crea Qce di Roma.
Su "Differenze fra pasta industriale e pasta artigianale. Influenza del contenuto proteico nel processo di pastificazione" ha esposto Patrizia Cristallo, chimica, consulente produzione alimenti senza glutine e regimi alimentari particolari.
Su "Micotossine e  micotossici" ha relazionato Roberto Bollina, direttore sanitario dipartimento Oncologico Asst Rhodense di Garbagnate Milanese. Mentre di "Antiche varietà cerealicole e sviluppo delle aree interne lucane" ha parlato Domenico Romaniello, direttore Alsia Basilicata.