La Commissione ambiente del Parlamento europeo ha dato il via libera alla nuova normativa che prevede la possibilità, per i 28 Stati membri, di limitare o bandire la coltivazione di Ogm sul proprio territorio, anche se autorizzata a livello europeo.

Il Parlamento europeo si esprime per la prima volta anche sulla possibilità di vietare la coltivazione di Ogm sulla base di "criteri ambientali".
Tra gli emendamenti approvati dall’Europarlamento si segnala l’ampia serie di fattori che possono risultare alla base della decisione del divieto da parte degli Stati e che possono riguardare obiettivi di politica ambientale, degli impatti socioeconomici, dell’uso del suolo e dell’ordine pubblico. Nel corso della procedura di autorizzazione di un Ogm ogni Stato potrà, dunque, pretendere di adeguare la portata geografica del divieto di coltivazione senza, tuttavia, dover trattare con l’impresa multinazionale titolare del brevetto, com’era previsto nella proposta iniziale. La richiesta dello Stato viene comunicata alla Commissione ed è automatica.
"Questo - nota la Coldiretti - significa il pieno recupero della sovranità allo Stato mentre, sulla base delle procedure europee in vigore, dovranno essere presi in considerazione anche effetti a lungo termine degli Ogm sulla salute umana e sull’ambiente, con un deciso rafforzamento del principio di precauzione".

La nostra posizione – spiega Giovanni La Via, presidente della Commissione Ambiente, sanità e sicurezza alimentare del Parlamento europeo - è quella di lasciare agli Stati membri la facoltà di decidere se coltivare o meno gli Ogm, ma nello stesso tempo, c’è la necessità di essere forti nei confronti della Corte di Giustizia. Dobbiamo avere una posizione giuridica inappuntabile, per questo serve una nuova regolamentazione, ma si deve anche stabilire in quali casi si può bandire da uno Stato membro la coltivazione degli Ogm”.

Dobbiamo costruire la normativa insieme - continua La Via -  e dobbiamo blindarla bene rispetto ai trattati esistenti”.

Ci sono molti punti aperti, che verranno affrontati durante il negoziato, che si aspetta possa essere concluso entro la fine dell'anno.
Tra di essi, quelli  legati alla possibile contaminazione trasfrontaliera tra Stati che consentono o vietano la coltivazione e la gestione della fase autorizzativa della coltura.

"Le posizioni di Consiglio e Parlamento sono differenti ma non lontanissime - conclude La Via - Abbiamo deciso, insieme alla presidenza italiana del Consiglio di farne un tema prioritario del semestre, e ci incontremo il 25 novembre a Strasburgo per trovare già i primi compromessi".

La soddisfazione di Coldiretti
"L’Europa da un lato, le Alpi e il mare dall’altro, renderanno l’Italia finalmente sicura da ogni contaminazione di Ogm a tutela della straordinaria biodiversità".
Con queste parole ha accolto la notizia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, ricordando che quasi 8 italiani su 10 (76 per cento) che si oppongono al biotech nei campi.