Si è aperta oggi a Bruxelles la due giorni dedicata all’agricoltura familiare: si tratta dell'ultimo di cinque incontrifinalizzati a delineare un quadro completo dell’agricoltura familiare, delle sue problematiche e delle azioni per sostenerla. Una panoramica globale sarà nell'evento conclusivo, organizzato dalla Fao nel 2014 (Anno internazionale del family farming).

La due giorni inaugurata oggi ha come titolo "Regional dialogue on family farming: Working towards a strategic approach to promote food security and nutrition" ed è organizzata dalla Fao in collaborazione con l’Organizzazione mondiale degli agricoltori (Wfo-Oma), il World rural forum e l’International cooperative alliance.
 Attraverso il confronto tra diversi attori, famiglie di agricoltori, piccoli produttori, organizzazioni, rappresentanti del governo, responsabili politici e ricercatori, ha l’obiettivo di tracciare orientamenti comuni sull'agricoltura familiare, di identificare modelli agricoli familiari positivi, le politiche di sostegno, iniziative e modelli organizzativi di produttori e cooperative. E ancora facilitare a livello nazionale il lancio di una piattaforma che consenta un dialogo multi-stakeholder.

Ad introdurre la conferenza Gerd Sonnleitner dell’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori, ambasciatore dell’Anno internazionale del family farming, che ha illustrato sette punti fondamentali per lo sviluppo dell’agricoltura familiare e per assicurare uno sviluppo rurale in ogni parte del mondo:
  • Una buona governance nazionale;
  • Favorire la crescita dell’economia rurale con programmi specifici;
  • Lo sviluppo dell’economia rurale deve essere al centro dell’agenda di sviluppo internazionale;
  • Misure di supporto specifiche che favoriscano una crescita indipendente dei  piccoli agricoltori;
  • La presenza di organizzazioni di produttori politicamente ed economicamente indipendenti;
  • Modernizzazione dell’economia rurale per combattere la fame nel mondo;
  • Lo sviluppo dell’economia rurale deve mantenere dimensioni locali e regionali, non necessariamente deve esserci una unica misura per tutti.
In questo momento di crisi economica – ha concluso Sonnleitner - l’agricoltura familiare rappresenta un modello flessibile e adatto per affrontare le sfide in atto, come il cambiamento climatico, la volatilità dei prezzi, la posizione marginale degli agricoltori nella filiera. Se lavoreremo tutti insieme per raggiungere gli obiettivi elencati, potremo puntare sempre di più su questo modello e parlare di sicurezza alimentare non come una questione da affrontare ma un problema del passato”.