Nel corso di un incontro svoltosi nella sede di New York, l'organizzazione delle Nazioni unite ha proclamato il 2014 anno internazionale dell'agricoltura familiare. Obiettivo dell'iniziativa è - spiega la Fao - "riposizionare l'agricoltura familiare al centro delle politiche agricole, ambientali e sociali delle agende nazionali". 
La Fao sottolinea il ruolo "significativo" dell'agricoltura familiare "nello sradicare fame e povertà, garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione, migliorare i mezzi di sussistenza, la gestione delle risorse naturali, la tutela dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile, in particolare nelle zone rurali".

"Un mondo affamato è un mondo ingiusto e anche instabile"
Dello stesso parere la Cia - Confederazione italiana agricoltori: questo tipo di agricoltura "rappresenta lo scheletro dell'economia rurale, sia nei Paesi sviluppati che nel sud del mondo".
"A livello globale si contano oltre 500 milioni di aziende a conduzione familiare, che, pur con le loro differenze, svolgono tutte un ruolo chiave per ridurre la fame e la povertà, garantire la sicurezza alimentare globale, proteggere l'ambiente e la biodiversita' dei territori - fa notare la confederazione - Ecco perché bisogna riportare questo modello di agricoltura al centro delle politiche agricole, ambientali e sociali mondiali: solo così si può garantire uno sviluppo più equo e sostenibile".

Agricoltura familiare e cooperazione
Aderisce all'iniziativa dell'Onu anche l'Alleanza delle cooperative agroalimentari, che ricorda come dal Censimento generale dell’Agricoltura sia emerso che le unità aziendali sono per il 96% di tipo individuale o familiare; il 99% delle aziende agricole fa ricorso a manodopera familiare.
"Sostenere gli agricoltori e le loro famiglie, garantire loro un reddito, favorire in ogni contesto le condizioni per la loro crescita, lo sviluppo e il benessere: è questo da sempre lo scopo e la mission delle cooperative agricole".
Parole del presidente Giorgio Mercuri, che aggiunge: “Non dimentichiamo che in tutto il mondo la produzione agricola è ancora principalmente basata sul nucleo familiare”.