All’incontro organizzato per liberare la Regione Friuli Venezia Giulia dai residui delle varietà di mais precedentemente messe a coltura e per definire le necessarie azioni di mobilitazione dopo l’approvazione del decreto interministeriale sul blocco della coltivazione di Ogm, parteciperà anche la delegazione veneta, l’unica costituitasi a livello regionale.
“E’ inspiegabile, come, nonostante il divieto e, soprattutto, valutate le circostanze scientifiche che supportano la richiesta delle misure di emergenza inoltrata alla Commissione europea – evidenzia la task force - non si sia preso, da parte delle Autorità regionali, alcun provvedimento cautelare per eliminare ogni rischio di compromissione dell’agrobiodiversità provocato dalle semine biotech”.
Le forze sociali, economiche e ambientaliste nonché i parlamentari aderenti - si legge in una nota - "confidano che la Regione non intenda più trincerarsi dietro artificiali barriere interpretative per assumersi la responsabilità politica di difendere l’identità delle produzioni agroalimentari e la varietà delle risorse naturali contro atti che risultano contrari oltre che a provvedimenti normativi soprattutto agli interessi generali dei cittadini consumatori".
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