"Occorre intervenire per evitare le contaminazioni delle campagne adiacenti e difendere il diritto degli agricoltori e dei cittadini che non vogliono produzioni tradizionali e biologiche".
Così la Coldiretti commenta i controlli effettuati dal Corpo Forestale per accertare la presenza di coltivazioni Ogm. L'organizzazione coglie l'occasione per sottolineare la necessità della firma del decreto sulla clausola di salvaguardia, definendola "l'unico strumento di cui disponiamo per risolvere definitivamente e rapidamente la questione".

In Europa sono già 8 i Paesi che hanno adottato la clausola di salvaguardia per impedire la contaminazione dei propri terreni: Francia, Germania, Lussemburgo, Ungheria, Grecia, Bulgaria, Polonia, Austria.
Sono rimasti solo cinque Paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) a coltivare Ogm, con 129mila ettari di mais transgenico piantati nel 2012, una percentuale irrisoria della superficie agricola comunitaria pari a molto meno dello 0,001 per cento della superficie totale dei 160 milioni di ettari coltivati in Europa (elaborazioni Coldiretti su dati Isaaa).

"Gli organismi geneticamente modificati in agricoltura - conclude la Coldiretti - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del made in Italy".