Approvato il bilancio 2012 di Caviro dall’assemblea dei soci: ricavi a 283,6 milioni di euro, grazie ai comparti distilleria e vino che registrano un aumento sul 2011 di circa il 15%.

Il vino, in particolare, segna un ulteriore deciso incremento della quota ricavi estero (+21%) e il raggiungimento del 97% della ponderata distributiva nella Grande distribuzione italiana. Il valore della produzione supera il tetto dei 300 milioni di euro (302,6) rispetto ai 260 del 2011. In sostanziale pareggio il risultato di esercizio che ha risentito dell’eccezionale incremento del costo della materia prima all’origine, aumentando l’incidenza del costo del venduto sul fatturato netto del 5,6%. Il vino ha chiuso il 2012 con un fatturato estero di 38,5 milioni di euro contro i 31,7 del 2011. Il primo Paese è il Regno Unito (+23%), seguito dalla Germania (+21%) e dalla Russia (+24%). Prosegue l’espansione sui mercati dell’Estremo Oriente.

Il presidente del Gruppo Caviro Carlo Dalmonte ha commentato: "Siamo molto soddisfatti dei risultati, soprattutto alla luce della difficile congiuntura economica che stiamo attraversando. Nel settore distilleria nel 2012 abbiamo concluso tre progetti di notevole impatto aziendale: un nuovo impianto di distillazione alcol da 600 ettolitri al giorno; un altro nuovo impianto destinato alla lavorazione dell’acido tartarico e il nuovo biodigestore della potenza di 999 Kwh". Lo scorso anno sono state fatte anche nuove acquisizioni: "Il 15 novembre scorso è stata acquisita la società Dallevigne, titolare dei marchi Leonardo Da Vinci e Cantina di Montalcino".

Ampia gamma e aggregazioni sono le armi vincenti del Gruppo Caviro: "La nostra gamma di prodotti copre tutte le regioni d’Italia sulle diverse fasce di prezzo - afferma Sergio Dagnino, direttore generale Gruppo Caviro -. Questo ci aiuta a rispondere al meglio alle richieste del mercato e dei nostri clienti. Attualmente siamo in lancio in Italia con due innovativi vini fermi imbottigliati, a marchio Tavernello, basati su vitigni internazionali d’Italia. Nel 2013 procederemo con le strategie di aggregazione e acquisizione".

Nel primo quadrimestre del 2013 Caviro registra lo stesso fatturato dello scorso anno nel settore vino e un aumento negli altri comparti: "Grazie agli investimenti degli scorsi anni adesso stanno dando i loro frutti e all’aumento di listino causato dalla vendemmia del 2012 - continua Dagnino -. Gioca a nostro favore anche il rapporto preferenziale che abbiamo con i clienti italiani ed esteri". Tra le strategie pianificate spicca fra tutte l’aumento dell’export: "L’obiettivo che ci siamo dati - conclude Dagnino - è di arrivare, entro il 2015, ad un terzo di fatturato proveniente dalle esportazioni a fronte di quello attuale che si attesta al 20%."