Il Documento di consenso sulle indicazioni salutistiche (Health claims) relative ai Botanicals, è stato definito da FederSalus, l’associazione di categoria che riunisce le principali aziende italiane operanti nel settore degli integratori alimentari, in collaborazione con le omologhe associazioni di Spagna (Afepadi), Francia (Synadiet), Belgio (Naredi), Portogallo (Apard) e Grecia (Afim).

Lo rende noto l'Associazione nazionale produttori prodotti salutistici in un comunicato, mentre le istituzioni competenti ed esperti del settore di Italia, Francia e Belgio s’incontrano a Roma per discutere delle liste condivise delle sostanze vegetali ammesse nella produzione degli integratori alimentari definite nell’ambito del Progetto BelFrIt (Belgio, Francia, Italia).

Gli integratori a base vegetale sono ampiamente utilizzati nella Comunità europea e in particolare in Italia, ma sono ancora sottoposti alle diverse legislazioni nazionali. FederSalus e altre principali associazioni europee hanno condiviso la necessità di armonizzare la regolamentazione comunitaria a tutela dei consumatori e della libera circolazione dei prodotti tra gli Stati Membri – osserva Marco Fiorani, presidente FederSalus – e quindi promuovono, coerentemente con l’orientamento normativo del ministero della Salute italiano, il riconoscimento della tradizione d’uso degli integratori a base vegetale, così come già stabilito per i farmaci a base vegetale, a fronte di criteri condivisi di produzione a garanzia della qualità dei prodotti per il consumatore”.

L’inquadramento delle indicazioni salutistiche, note anche come “Health claims", è per i Botanicals una problematica tuttora in “sospensione di giudizio” da parte della Commissione europea, che ha richiesto lo scorso anno agli Stati Membri di pronunciarsi in merito al mantenimento dell’attuale assetto normativo oppure alla sua revisione. La prima opzione, lasciando invariati i criteri di applicazione del Regolamento n.1924 del 2006, sarebbe la creazione di un registro delle indicazioni ammesse per gli integratori a base vegetale sulla base del criterio dell’evidence based medicine, traslato dal settore farmaceutico, mentre la seconda prevederebbe il  riconoscimento della tradizione d'uso delle componenti vegetali contenute negli integratori (Option 2 del documento della Commissione “Discussion paper on health claims on botanicals used in foods”).

In attesa di una presa di posizione definitiva da parte della Commissione, FederSalus e le associazioni europee hanno elaborato una posizione comune, schierandosi nettamente a favore di un ripensamento del quadro legislativo di riferimento (Option 2) e concordando sulla validità del criterio della tradizione d’uso, già citato nella Direttiva 2004/24/Ec (che lo contempla per i medicinali a base di piante) e accettato per l’autorizzazione dei Claims di alcuni integratori a base di vitamine e minerali inseriti nel Regolamento Ce 432/2012.