In vista della 'Settimana europea dell'energia sostenibile', che si terrà nei prossimi giorni a Bruxelles, la Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali, Fodaf, della Lombardia promuove un approfondimento sul tema delle agroenergie e del risparmio energetico nelle aree di montagna e lancia un segnale: "In Lombardia vi sono oltre un milione di metri cubi di legname inutilizzati".

"Abbiamo inteso cogliere alcuni spunti di riflessione lanciati recentemente dalla Regione Lombardiaafferma Giorgio Buizza, presidente di Fodaf – per approfondire il contributo che le aree rurali montane potrebbero dare al progetto generale di crescita delle fonti di energia rinnovabile".

La parola d'ordine di Fodaf è: valorizzare le aree marginali. "Per dare una prospettiva di vita e sviluppo alle aree rurali montane – osserva Buizza - dobbiamo trovare soluzioni di salvaguardia dei territori, ma anche di sostenibilità economica delle attività produttive che vi si svolgono. Con questo non vogliamo affermare che le agroenergie siano la soluzione ad ogni problema delle aree svantaggiate, ma siamo attenti alle opportunità da cogliere a seconda della tipologia dei contesti territoriali".

Uno dei temi su cui la Federazione dei dottori agronomi e forestali ha più volte insistito in passato è quello del migliore utilizzo delle risorse legnose. "Pochi sanno che circa il 25 per cento dell'intero territorio lombardo – fa notare Buizza - è ancora occupato da boschi, la cui superficie registra perfino un leggero aumento, prevalentemente a causa dell'abbandono dell'attività di pascolo".

Fodaf avanza una stima sulla disponibilità di legname in Lombardia. "Secondo i nostri calcoli – fa notare Buizza - i boschi lombardi potrebbero fornire attualmente un milione di metri cubi di legname senza compromettere l'entità complessiva del nostro patrimonio forestale, che potrebbe risultarne rivitalizzato. Il nostro invito alle istituzioni e agli operatori economici interessati è quello di attuare una riflessione sull'utilizzo di queste risorse per valutare la possibilità di realizzare un'efficiente filiera nel comparto bosco-legno-energia".

"Senza dimenticare – rileva Fodaf – i benefici che ne deriverebbero sul piano ambientale: un territorio con boschi ben curati, infatti, rappresenta la condizione ideale per la prevenzione dei danni da alluvioni e di altri dissesti idrogeologici".