Quella del dottore agronomo e del dottore forestale è una professione dall’utilità sociale improntata ai principi di legalità, responsabilità, decoro, riserbo e competenza, trasparenza e diligenza.

In particolare dovrà adottare soluzioni tecniche compatibili con la salvaguardia delle risorse naturali, tendere al miglioramento dell’ambiente e al ripristino delle biocenosi minacciate o degradate, ricercare la tutela del consumatore con garanzia della qualità, tutelare la cultura delle comunità rurali concorrendo allo sviluppo integrato e sostenibile. Una professione che dovrà precisare meglio il principio di autonomia con particolare riguardo ai casi di incompatibilità.

Sono queste le principali novità emerse dal documento finale del XIV° Congresso nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali appena concluso a Marsala con particolare riguardo alla proposta di approvazione di un nuovo codice deontologico per la categoria.

Il documento conclusivo del congresso ha ribadito che la formulazione del nuovo codice accoglierà i principi della carta di Vieste auspicando che al codice possa seguire un regolamento attuativo del procedimento disciplinare. Il Congresso ha, quindi, impegnato il Consiglio nazionale a valutare e revisionare la proposta di codice deontologico sottoponendolo al successivo parere dell’assemblea dei presidenti provinciali e quindi alla relativa definitiva approvazione.

Ma il XIV° Congresso nazionale è stato anche momento di approfondita discussione e partecipazione in cui sono affrontati altri tre temi portanti confluiti tutti nel documento finale approvato dall’assemblea congressuale.