"I dati diffusi dall'Istat e che certificano il crollo del numero delle aziende impegnate nel settore agricolo – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso evidenziano quanto e come l'agricoltura sia stata trascurata". 

"In soli dieci anni – continua Tiso – il numero delle imprese attive nel comparto agroalimentare si è ridotto del  32,2 %, passando da 2.405.453 a 1.630.420. Questi numeri parlano da soli e mettono in risalto tutte le responsabilità di una politica incapace di rendere merito a un settore che ha sempre agito da traino per l'intera economia nazionale".

Nonostante le numerose difficoltà economiche che hanno costretto alla chiusura migliaia di aziende, il comparto agroalimentare ha ugualmente dato prova di saper innovare e di poter essere considerato uno dei settori maggiormente adatti a dare nuove prospettive di sviluppo al Paese. La crescita del numero delle donne che conduce attività agricole, aumentate del 2,9%, dimostra a pieno la capacità del mondo agricolo, più volte evidenziata dalla Confeuro, di saper essere ricettivo delle nuove esigenze sociali.

"E' oramai evidente – conclude il presidente nazionale Confeuro – la necessità di un cambio di passo. E' il momento che si inauguri una nuova stagione di riforme capace di ammodernare la filiera, favorire l'ingresso dei giovani nel comparto agroalimentare e puntare con forza verso lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile in grado si assolvere al suo ruolo naturale di custode dei territori".