I dati Istat confermano che la crisi del settore agroalimentare continua ad aggravarsi. Gli ultimi rilevamenti evidenziano che non si è in presenza di una fase recessiva determinata da variabili impreviste, ma di un trend negativo che continua da molto tempo.

"Il crollo dei consumi dei beni di prima necessità e l'aumento dei costi di produzione – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non sono fenomeni causati solamente dal contesto internazionale con la crisi politica del Nord Africa, ma altresì della mancanza di un piano di rilancio per il comparto agroalimentare italiano".

"Il governatore della Banca D'Italia, Mario Draghi, ha confermato le preoccupazioni per l'economia italiana causate dal rialzo dei prezzi dei beni alimentari e dall'aumento dei loro costi di produzione. I dati Istat dimostrano che questa nuova crisi nella crisi – continua Tiso – non è affatto un fenomeno recente. I prezzi dei beni alimentari sono aumentati del 2,2 % rispetto a marzo del 2010, mentre i consumi sono cominciati a calare sin dal 2009 (alla fine del 2010 l'Ismea registrava una diminuzione rispetto all'anno precedente del'1,6%). L'effetto domino determinato dall'aumento dei costi di produzione, ricaduti sui prezzi finali dei prodotti, è ulteriormente aggravato dalle manovre speculative"

"Il settore agroalimentare italiano sta vivendo una crisi senza precedenti. Il reddito degli agricoltori è in costante calo come il potere d'acquisto dei consumatori, e quel che peggio, è che il governo non ha ancora convocato una conferenza nazionale per discutere di come rilanciare l'agricoltura. Se non si agisce per tempo la crisi che grava sul settore diverrà ingovernabile, ed è per questo – conclude Tiso – che chiediamo al ministro Romano di rompere con il passato e convocare quanto prima una conferenza nazionale per l'agricoltura".