"Approfondire il ruolo degli accordi volontari, con particolare attenzione per gli investimenti che coinvolgono il settore forestale, nel raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 ed altri gas clima alteranti ed evidenziare i problemi, le opportunità, i punti di forza e di debolezza di questo sistema per poter rafforzare il mercato volontario dei crediti di carbonio in Italia, rendendolo più dinamico, trasparente ed efficace". 

Sono questi i principale obiettivi dell'incontro sul "Mercato volontario per la compensazione della CO2: opportunità per il settore agro-forestale", organizzato dall'Inea, Istituto nazionale di economia agraria e svoltosi nella sede dell'istituto. 

Il convegno, che si inserisce all'interno delle celebrazioni ufficiali dell'anno internazionale delle foreste, proclamato dalle nazioni unite, è iniziato con la presentazione del volume "Gli accordi volontari per la compensazione della CO2. Indagine conoscitiva per il settore forestale in Italia", redatto dall'Osservatorio foreste Inea e dalla compagnia delle foreste

"Il mercato volontario per la compensazione dell'anidride carbonica - è stato sottolineato durante l'incontro - oltre a contribuire all'attenuazione dei cambiamenti climatici in atto, può rappresentare un'opportunità nella gestione efficace del patrimonio forestale nazionale, nella tutela dell'ambiente e per lo sviluppo socioeconomico delle aree rurali e montane del nostro Paese". 

"Dal momento che attraverso i progetti agro-forestali si fissa la CO2 presente in atmosfera e che l'industria, la distribuzione, gli enti e i comuni cittadini sono sempre più interessati ad azzerare le proprie emissioni di CO2 - è stato spiegato - far incontrare l'offerta di crediti di carbonio con la domanda di compensazione può risultare una soluzione vincente per l'ambiente, per chi realizza progetti agro-forestali, per chi emette CO2 e per la società civile". 

"In Italia - ha fatto notare l'Inea - da circa otto anni vengono sottoscritti accordi volontari per la compensazione delle emissioni di CO2, anche se, fino ad oggi, questi accordi hanno riguardato solamente una piccola parte degli emettitori di CO2 e la maggior parte dei progetti agro-forestali è stata sviluppata all'estero".